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Morì cadendo dal balcone a Palma di Maiorca, imputato assolto: "E' come l'inizio di una nuova vita" 

"Finalmente è venuta fuori la verità", dice Luca Vanneschi, assolto insieme ad Alessandro Albertoni al processo d'appello a Firenze per la morte di Martina Rossi Rossi

Ansa

"Ho pensato subito a Martina perché finalmente è venuta fuori la verità, quella che voleva anche lei". Lo ha detto Luca Vanneschi, assolto con Alessandro Albertoni al processo d'appello a Firenze per la morte di Martina Rossi, la ventenne che precipitò da un balcone di un albergo di Palma di Maiorca il 3 agosto 2011. "Ci ho rimesso un'azienda e un'impresa, per tanto tempo non ho più lavorato, ora per me è come se fosse iniziata una vita nuova", ha aggiunto.

I due imputati in primo grado erano stati condannati a 6 anni per tentato stupro e per morte come conseguenza di un altro delitto. La corte di appello di Firenze, ribaltando il primo grado, li ha assolti "perché il fatto non sussiste". 

"A Martina ho sempre pensato ma sono sempre voluto stare in silenzio per rispetto dei genitori", ha spiegato ancora Vanneschi, incontrando la stampa ad Arezzo nello studio del suo avvocato. "Sono stati nove anni lunghi intensi, sinceramente non me l'aspettavo, ero molto negativo, per come era andata ad Arezzo - ha detto -. Quando il legale Stefano Buricchi mi ha chiamato è stata una gioia immensa". 

Entrambi gli imputati martedì non erano in aula a Firenze quando è stata letta la sentenza. Quando Vanneschi ha saputo dal suo avvocato dell'assoluzione "ho abbracciato tutta la mia famiglia, mi ha chiamato il parroco di Castiglion Fibocchi dove abito e il sindaco Marco Ermini poi tutti gli amici e conoscenti che hanno sempre creduto in me. Io sono innocente, io non c'entro niente. Sono stato minacciato, andavo nei locali e mi guardavano tutti male".

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