Secondo le previsioni del Ocse il Pil italiano dovrebbe calare dell'11,3% nel 2020 e risalire del 7,7% nel 2021. Se però arrivasse una seconda ondata di coronavirus, il Pil crollerebbe del 14% nel 2020 prima di risalire del 5,3% nel 2021. In questo malaugurato caso dell'anno il debito pubblico italiano passerà dal 134,8% del Pil del 2019, al 169,9% del 2020, per poi riscendere al 165,5% nel 2021.
"Raddoppiare gli sforzi" - La crisi legata al coronavirus, spiega l'Ocse nelle Prospettive Economiche presentate a Parigi, ha rappresentato "un passo indietro degli sforzi per giungere a una crescita più forte e inclusiva. Le misure d'urgenza per far fronte alle ricadute economiche della crisi sono giustificate e si dovrebbero completare e raddoppiare gli sforzi per proseguire un ambizioso programma di riforme strutturali": è quanto scrive l'Ocse nella scheda consacrata all'Italia dell'Economic Outlook.
Reddito di cittadinanza contro la povertà - Per l'organismo internazionale con sede a Parigi, inoltre, "continuare ad estendere il sostegno nei settori in cui la domanda potrebbe tornare rapidamente può evitare la disoccupazione e accelerare la ripresa". Proprio "la razionalizzazione e il miglioramento dell'accesso ai programmi di sostegno al reddito, come il reddito di cittadinanza, impedirebbe un forte aumento della povertà e sosterrebbe la domanda durante la ripresa". scrive l'Ocse nella sua scheda.
Il turismo rischia di indebolirsi - Un punto particolarmente delicato è poi il turismo. "Al di là dei rischi di breve termine legati alla crisi pandemica, il principale rischio riguarda la forza e la durata della ripresa. Il settore del turismo in Italia è particolarmente vulnerabile a una crisi prolungata dello scenario cosiddetto a 'doppio impatto' (vale a dire con una seconda ondata di virus nel 2020), perché il turismo rischia di indebolirsi a medio termine come anche le piccole imprese del settore, 52.000 solo per quanto riguarda gli alloggi", aggiunge l'Ocse.
"La crisi più grave mai conosciuta" - "Oggi ci troviamo in piena crisi mondiale, una crisi sanitaria, economica e sociale. E' la crisi più grave che nessuno di noi abbia mai conosciuto", ha detto Miguel Angel Gurria, segretario generale dell'Ocse. "Sul fronte economico - ha avvertito - la riduzione del 6% del Pil mondiale che prevediamo nel 2021 supera ampiamente tutte le riduzioni verificatesi negli ultimi 60 anni dalla creazione dell'Ocse". Per Gurria dunque, non ci può essere "ripresa economica solida" se la pandemia non viene messa "sotto controllo.
Gualtieri: "Pil non lontano da -8%, debito giù nel 2021" Le previsioni dell'Ocse "ci sembrano tenere poco conto degli indicatori reali" e l'economia italiana dava segnali di ripresa già a maggio, con un Pil che per quest'anno, anche se dovrà essere aggiornato, "non è distante dal -8% pronosticato dal governo". Lo ha detto il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Sul debito - ha aggiunto Gualtieri - "ho sentito in giro numeri poco credibili, e' necessario fare deficit ma il debito tornera' a scendere gia' dall'anno prossimo".