Un'aquila reale, specie protetta e a rischio di estinzione, è stata uccisa con un colpo di fucile mentre covava nel nido. Sacrificati anche i suoi due piccoli, già completamente formati. E’ accaduto il 16 maggio a Gais, in Alto Adige. Le associazioni ambientaliste hanno denunciato il fatto e chiesto che venga presto individuato il responsabile. In particolare, l'associazione sudtirolese no profit "Naturtreff Eisvogel" offre mille euro di ricompensa a chiunque abbia informazioni sull’autore del gesto. Lo riporta L’Adige.
"Un'aquila reale rigorosamente protetta é stata uccisa direttamente nel nido. Il tiratore ha sparato all'uccello mentre stava covando, non preoccupandosi di lasciare lentamente morire eventuali giovani nel nido per il freddo o per la fame. Questa azione dev’essere condannata severamente e chiunque conosca l’identità del colpevole dev’essere consapevole che con il suo silenzio è complice della distruzione di un patrimonio naturale che appartiene a tutti noi. Se l’autore è un cacciatore il suo comportamento ha screditato l’intera comunità di cacciatori. Coloro che coprono un simile atto non sono migliori di questo miserabile bracconiere!”, ha fatto sapere "Naturtreff Eisvogel" tramite un comunicato.
Anche la Lega per l’abolizione della caccia (Lac) ha chiesto interventi severi da parte delle autorità provinciali. “Chiediamo al Presidente della Provincia autonoma di Bolzano - ha scritto la Lac - che siano svolte indagini scrupolose per affidare alla giustizia chi si è macchiato di un’azione tanto abietta e che sia fatto di tutto per impedire che tali atti di bracconaggio abbiano a ripetersi”. Il presidente dell’Associazione Cacciatori Alto Adige Günther Rabensteiner ha invece definito l’episodio un “fatto intollerabile”.