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Vip in crisi, l'appello di Paola Caruso: "Non dimenticatevi di noi!"

A "Live non è la d'Urso" si parla di personaggi dello spettacolo in ginocchio per l'emergenza coronavirus

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La crisi dovuta allo stop per l'emergenza coronavirus colpisce anche i vip. Che si lamentano sui giornali e in tv. Paola Caruso non fa mistero del momento difficile che sta attraversando e a "Live non è la D'Urso" lancia l'allarme: "Noi artisti siamo stati dimenticati. Sono molto preoccupata perché le uscite sono spesso più delle entrate".

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"Sono angosciata per il mio futuro e per quello di mio figlio Michelino - prosegue Paola - se le mie lamentele sono legittime? C'è sempre chi sta peggio e ognuno guarda a casa propria, io vivo di immagine, spettacolo, serate, tv e in questo momento sono ferma, non posso lavorare, non facendo altro nella vita è normale che sono preoccupata, l'affitto lo devo pagare, così come l'auto e il cibo...".

A lanciare l'allarme nei giorni scorsi sono stati tantissimi volti noti della musica e della tv. Da Filippo Nardi che si lamenta di non aver ricevuto neanche il bonus da 600 euro a Lory Del Santo che denuncia che di questo passo "sarò in mezzo a una strada" fino a Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi che hanno chiuso la loro scuola di danza e Al Bano che ha parlato della sua pensione: "Se le cose continuassero malauguratamente ad andare male e dovessi vivere di sola pensione non me la passerei bene, il mio assegno ammonta a 1460 euro al mese. e con concerti annullati e strutture Cellino San Marco sono ferme. ho calcolato che i miei risparmi mi faranno andare avanti per due anni, con gli incassi dei mie concerti finanzio i miei vigneti e gli alberghi, ci sono 50 persone che lavorano per me". 

A "Live non è la d'Urso" Simona Izzo lancia un appello al governo: "Gli artisti non a Partita Iva e lo Stato li deve assistere, non è possibile che non ci siano dei provvedimenti che li tutelino". Dal canto suo Vladimir Luxuria ricorda che ci sono "anche quelli che non vediamo sullo schermo e che lavorano dietro le quinte, non possiamo dimenticarli". 

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