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Romeri e Lenoci: "Portiamo il pascolo a casa degli italiani e con la tecnologia facciamo carne che rispetta l'ambiente"

Pascol nasce dall'idea dei due neolaureati valtellinesi, decisi a riportare in vita le tradizione della loro terra

La tecnologia che porta la montagna in tavola

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Federico Romeri e Nicolò Lenoci, 24enni neolareati di Sondrio, decidono di aprire una start up nel settore agroalimentare, la Pascol. L'azienda si occupa di selezionare i bovini da carne prodotta in Italia e li propone alla propria clientela solo online. Obiettivo dell'azienda è valorizzare i piccoli produttori che hanno una marcia in più nel rispetto di criteri ambientali sostenibili. E dimostrano di vendere merce di altissima qualità a prezzi concorrenziali. TgcomLab ha intervistato Federico Romeri, amministratore delegato dell'azienda.

Come è iniziata questa avventura?

A settembre del 2019 mi sono laureato con una tesi dal titolo "Management, pensiero sistemico e sostenibilità". Coniugavo il business con la possibilità di creare valore nell'ambiente e nella società. Con Nicolò avevamo già fondato Pascol, ma non avevamo abbastanza risorse. Il mio relatore ha deciso di investire e ha trovato un'altra persona disposta a farlo. A quel punto siamo partiti.

Quale è il punto di forza della vostra azienda?

Non vendiamo solo carne, ma diamo al cliente la possibilità di verificare, scegliere e tracciare quello che acquista. Vendiamo solo su internet e proprio lì si trovano tutte le informazioni per fare il percorso che proponiamo.

Quale è la competenza più importante che oggi un manager deve avere?

Deve avere una visione trasversale, sensibile e adattabile. Aggiungo anche che deve avere un forte senso etico, soprattutto in un settore come il nostro, quello agroalimentare. Se hai queste qualità nel medio/lungo periodo i risultati economici arrivano.

Quale consiglio dà a chi vuole intraprendere una carriera nel settore?

Bisogna aver un prodotto forte su cui puntare. Meno comunicazione e più valore perché un buon prodotto si fa pubblicità da solo.

Come la pandemia sta cambiando il suo settore e quali sfide vi aspettano?

Paradossalmente la pandemia ci ha aiutato. Questo non perchè siamo nel settore agroalimentare, ma perché il nostro canale di distribuzione è l'ecommerce che sta prendendo sempre più piede. La sfida futura è quella di rivoluzionare un settore che attualmente si basa sull'allevamento intensivo.

Come si tiene aggiornato?

L'agroalimentare è un settore stabile, ma io mi aggiorno leggendo cosa dicono gli esperti di tutto il mondo. In più, la carta vincente, è che nel team abbiamo una zootecnica.

Ha un ricordo particolare del vostro inizio?

Sì, quando abbiamo acquistato il primo bovino. Abbiamo costretto parenti e amici a testarlo! Sono rimasti tutti nostri clienti.

Avete mai commesso errori?

In una start up gli errori sono quotidiani. L'azienda sopravvive solo se si è in grado di correggerli velocemente.

Quando avete capito che avreste avuto successo?

Quando il mio relatore ha deciso di credere in noi investendo di tasca propria.

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