Quando si dice “cogliere le opportunità”. Suzuki Italia ha subito, come tutti, il lockdown ma non ha chiuso i battenti delle concessionarie in attesa che la bufera passasse. Si sa, in tempi di crisi bisogna aggiornarsi, evolvere, imparare cose nuove, ed è una scelta obbligata per farsi trovare pronti quando si avvia la ripresa.
È per questo che, “in pieno lockdown, siamo riusciti a vendere quasi 100 vetture”. Lo dice con orgoglio Massimo Nalli, Presidente e amministratore delegato di Suzuki Italia. Come hanno fatto? Creando un nuovo modello di contatto e relazione con la clientela, centrato sullʼesigenza del singolo, che ha potuto scegliere a distanza un modello, conoscerne tutte le caratteristiche e nel caso “fermarlo” al prezzo fissato. Lʼultima cosa è il pagamento, spostato anche di 180 giorni, quando tutti avranno magari acquisito maggiori certezze sulla propria situazione personale ed economica. “Un modello che ci ha permesso di espandere lʼattività e che non sarà abbandonato”, spiega Nalli.
Da adesso invece si parla di ripartenza a pieno regime, anche perché le produzioni sono ripartite. Certo ci saranno distanziamento, dpi, nessuna folla negli showroom, ma è un contesto che troveremo in qualsiasi spezzone della società e lʼauto non si esime. Nelle concessionarie gli italiani troveranno la nuova Ignis, la city car più raffinata del mercato, perché proposta sia a trazione 4x4 che ibrida benzina/elettrica. Prossima al debutto anche la Swift Sport Hybrid, mentre già pronte sono i Suv Vitara e S-Cross con la nuova motorizzazione ibrida.
Per Suzuki è un motivo dʼorgoglio essere lʼunica marca ad avere una gamma interamente ibrida. “Nel segmento premium cʼè Lexus, in quello generalista cʼè Suzuki”, afferma Nalli, così che per ogni modello a listino, il cliente sa che può chiedere la versione più efficiente per consumi ed emissioni.
Nello speciale motori anche la gamma ibrida Suzuki