Cuore spezzato? No, grazie

Fine di un amore: come uscirne nel miglior modo possibile

Anche ci sentiamo frastornati e sanguinanti la strada per superare il dispiacere ci renderà più forti

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La nostra storia d’amore è finita: non c’è alcun dubbio su questo, comunque siano andate le cose. E l’amaro in bocca, o addirittura un dolore grande e lancinante, è inevitabile. Anche se sappiamo che probabilmente sopravviveremo, in questo momento l’orizzonte è così buio che proprio non riusciamo a immaginare come ne verremo fuori. Il primo passo sta proprio nel non perdere la certezza che la strada per uscirne si dispiegherà davanti a noi non appena troveremo la volontà e l’energia per cercarla. 

ACCETTIAMO IL LUTTO – La fine di una storia d’amore, magari dopo anni di legame, è un vero e proprio lutto, molto simile a quello che si sperimenta per la morte di una persona amata. Dobbiamo quindi concedere a noi stessi il tempo di elaborarlo, prendendo atto della situazione, dicendo addio nel nostro cuore alla persona amata e a quello che significava per noi, e cominciare a ricostruire una routine accettabile di vita senza l’altro. In questa prima fase non esiste un modo “giusto” di sentirsi: potremmo anzi essere stupiti noi stessi dai nostri pensieri e sentimenti. Accettiamoli per quello che sono, senza sentirci in colpa, compresi gli stati d’animo di rabbia e la voglia di rivalsa. Evitiamo però di trasformarli in azioni concrete, come tempestare l’ex di telefonate rabbiose, o di riempire i social network di messaggi feroci contro di lui. 

L’AMICA (O AMICO) DEL CUORE – E’ il grande momento della nostra persona del cuore. Cerchiamo la sua solidarietà, il suo appoggio, la sua confidenza. Fare tutto da soli è molto faticoso e mai come in questi momenti l’unione fa la forza. Riserviamo però le nostre confidenze a un paio di persone davvero fidate: se coinvolgiamo tutta la cerchia dei nostri conoscenti, apriamo la strada a una serie infinita di chiacchiere e di pettegolezzi. Il fatto di parlare troppo del nostro dispiacere serve solo a spargere sale sulle ferite: forse ci sembrerà di provare un temporaneo sollievo, ma in questo modo rischiamo di allungare i tempi di “guarigione”. Cerchiamo piuttosto di trarre giovamento dalla presenza degli amici impegnandoci in attività che distolgano la mente dal nostri dispiacere e ci aiutino a ritrovare il sorriso, almeno per qualche momento.

RIPARTIAMO DA NOI STESSI – Un giusto e doveroso esame di coscienza sulle ragioni che hanno mandato a monte la nostra storia ci aiuterà a non ricadere negli stessi errori. Detto questo, cerchiamo di non perdere lo sguardo positivo su noi stessi: non siamo “sbagliati”, o “incapaci” e peggio ancora “non valiamo niente”: la colpa della fine di una storia d’amore, per lo più, va ripartita tra entrambi i partner. Inutile colpevolizzarsi troppo, quindi, ma anche scaricare la responsabilità sull’altro al cento per cento. Impariamo ad accettare la nostra nuova solitudine a convivere con essa: in fondo può nascondere moltissime nuove e insospettate opportunità. 

LO DICE ANCHE LA SCIENZA – Uno studio scientifico di qualche tempo fa ha rivelato che il cervello umano è “programmato” per superare le delusioni d’amore. Un team di ricercatori della Saint Louis University, nello stato del Missouri, Stati Uniti, ha scoperto che il meccanismo atavico di selezione naturale ci ha attrezzati per riprenderci dalla conclusione di un legame amoroso e rimetterci al più presto “in pista” per trovare un altro partner più adatto, in modo da garantire il più possibile la sopravvivenza della specie umana. Quando ci si innamora, il cervello attiva alcune aree specifiche, tra cui quelle legate al piacere e alla gratificazione, e  questa stimolazione ha effetti simili a quelli prodotti dalle droghe; quando la stimolazione si interrompe, ad esempio perché la love story si esaurisce, occorre un certo periodo perché il cervello superi la fase di astinenza e, per così dire, si “disintossichi” e si predisponga al contatto con nuove persone, riattivando anche le aree del piacere. 

L’ATTIVITÀ FISICA – Può essere la nostra migliore amica anche nella prima difficile fase.  Il movimento e lo sport, specie all’aria aperta, sotto i raggi del sole, stimolano la produzione di endorfine, le molecole amiche del buon umore e del benessere, che possono creare un vero effetto antidolorifico simile a quello dei farmaci oppiacei. Fare moto ci aiuterà a ritrovare il buon umore, a tenerci in forma (compensando magari qualche piccola caduta nel conforto del cibo consolatorio), e ci aiuterà a sentirci più in forma ed energici. La stanchezza dello sport ci aiuterà anche a smaltire lo stress e riposare meglio durante la notte. E, chissà: mentre corriamo al parco o nuotiamo in piscina, potremmo anche fare nuovi e promettenti incontri. 

LA ROTTURA COME UN INSEGNAMENTO – Anche se è difficile non vivere la fine di un rapporto amoroso come un fallimento personale, cerchiamo di non rinnegare il valore che questo ha avuto nella nostra vita. Anche se le cose non sono andate come avremmo desiderato, è stato un tratto di strada importante, un’esperienza unica e solo nostra, dalla quale abbiamo tratto degli insegnamenti, nel bene e nel male, e che ci ha fatto scoprire tante cose di noi stessi.