Accolto da Fontana

2 Giugno, Mattarella a Codogno: "Nessuno spazio a polemiche e distinzioni, questo è il tempo dell'impegno"

Il Capo dello Stato nel Comune del Lodigiano in cui è stato scoperto il primo caso italiano di Covid-19: "Da qui riparte l'Italia del coraggio"

"Qui a Codogno è presente l'Italia della solidarietà, della civiltà, del coraggio. In una continuità ideale in cui celebriamo ciò che tiene unito il nostro Paese: la sua forza morale. Da qui vogliamo ripartire". Sergio Mattarella rompe la sua quarantena per visitare immediatamente Codogno, la città simbolo dell'epidemia lombarda, proprio il 2 giugno, disegnando con le sue parole e i suoi spostamenti il bozzetto di un'Italia divisa tra paura e speranza.

Mattarella, Roma e un'Italia spaccata Un 2 giugno nervoso e senza precedenti, che nonostante gli appelli del presidente della Repubblica "all'unità e alla coesione", ci restituisce un'Italia spaccata. Basta ripercorrere le immagini della Capitale della mattinata per "leggere" sentimenti e atteggiamenti diametralmente opposti, manifestati a poche centinaia di metri l'uno dall'altro. Il capo dello Stato che, in compagnia dei vertici istituzionali, depone una corona di alloro al Milite ignoto al Vittoriano chiedendo una pausa di "riflessione repubblicana" e la folla perlopiù senza mascherine che si radunava a Piazza del Popolo per una manifestazione dell'opposizione il cui slogan principale era la richiesta di elezioni anticipate.

"Questo è tempo di un impegno che non lascia spazio a polemiche e distinzioni. Tutti siamo chiamati a lavorare per il Paese, facendo appieno il nostro dovere, ognuno per la sua parte", ha scritto il presidente nel tradizionale saluto ai prefetti. Poco dopo partivano dalla piazza duri attacchi al governo ed anche qualche insulto personale allo stesso capo dello Stato.

Ma il messaggio di Mattarella, peraltro condiviso a parole da tutte le forze politiche, mirava a non far svanire in un precoce oblio collettivo la gravità di quanto successo in queste settimane, la memoria di quelle decine di migliaia di italiani sopraffatti dal virus, la necessità di non sottovalutare la profondità della disastro economico che rimane solo nella sua fase iniziale.

"Difficoltà mai sperimentate prima" "Le dimensioni e la gravità della crisi, l'impatto che essa ha avuto su ogni aspetto della vita quotidiana, il dolore che ha pervaso le comunità colpite, hanno richiesto a tutti uno sforzo straordinario, anche sul piano emotivo. L'eccezionalità della situazione ha determinato difficoltà mai sperimentate nella storia della Repubblica, ponendo a tutti i livelli di governo una continua domanda di unità, responsabilità e coesione", ha detto con estrema chiarezza, conscio dei corposi provvedimenti che passano ora all'esame del Parlamento e della necessità di impostare già durante l'estate un piano di rilancio da dopoguerra.

L'abbraccio di Mattarella a Codogno e le onoreficenze a medici e infermieri Per questo Mattarella ha voluto abbracciare Codogno, spazzare via le polemiche che fiaccano una Lombardia già stremata. Per questo il presidente ha chiesto più volte di riflettere sui valori della nascita della Repubblica, sull'energia che la drammatica contingenza post-bellica del 1946 seppe infondere agli italiani, facendogli rimandare le contrapposizioni più dure tra forze politiche. Per questo il capo dello Stato ha annunciato che ha conferito una serie di onorificenze ad alcuni dei protagonisti-eroi di questa "resistenza" al virus, a quanti sono stati in prima linea a mostrare di far parte di un Paese che "ha dimostrato al mondo il suo valore" e del quale il presidente ha detto di essere "fiero".

"Da Codogno ribadiamo i valori della Costituzione" Indossando sempre la mascherina, "l'emergenza non è finita e serve ordine per ripartire", ha ripetuto, il presidente Mattarella ha spiegato che proprio da Codogno, "dove è iniziato il percorso di sofferenza, si vuole ribadire i valori della Costituzione, ricordando nuovamente i tanti nostri concittadini morti per il coronavirus". Non poteva mancare, a chiudere questo 2 giugno dominato dal Covid 19, una visita all'ospedale Spallanzani. "Non posso che ringraziarvi, siete preziosi per il Paese", ha detto Mattarella alla fine di un lunghissimo 2 giugno.