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Maturità Lombardia, sindacati: "Mancano commissari esterni" | Presidi: "Esami non a rischio ma intervenire subito"

Alcuni uffici scolastici regionali già nei giorni scorsi hanno fatto già una seconda chiamata. Il ministero dell'Istruzione ha fatto sapere che i dati sulla partecipazione sono in linea con quelli dello scorso anno

lapresse

A poco più di due settimane dagli esami di maturità, la nomina dei presidenti delle commissioni si presenta problematica, almeno in alcune regioni. In particolare, sono numerose le defezioni, da parte dei docenti, in Lombardia per il timore di contagi per il coronavirus. La situazione è stata denunciata da varie sigle sindacali del mondo della scuola. Il ministero dell'Istruzione: "Dati in linea con quelli dello scorso anno".

Alcuni uffici scolastici regionali già nei giorni scorsi hanno fatto una seconda chiamata e un appello al senso di responsabilità; nei prossimi giorni dovranno agire d'ufficio per trovare i presidenti di commissione ancora mancanti all'appello.

Intanto è arrivata la nota del ministero dell'Istruzione a dare un chiarimento per i commissari interni degli esami di Stato: specifica che il commissario interno che dovesse avere una patologia che lo espone a rischio contagio potrebbe fare - presentando certificazione medica - gli esami in videoconferenza o in altra modalità telematica sincrona, qualora risulti per essi, da apposita certificazione medica, il rischio di contagio.

Scuola, sit-in di protesta a Milano e Torino: studenti e insegnanti scendono in piazza

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A Milano e a Torino studenti e insegnanti sono scesi in piazza per protestare contro il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, contro il "concorsone per i precari della scuola e contro la didattica a distanza. I manifestanti, muniti di mascherina e guanti, si sono radunati davanti al palazzo della Regione Lombardia e a quello della Regione Piemonte mantenendo le distanze di sicurezza.

Anche i candidati degenti in luoghi di cura od ospedali, detenuti o comunque impossibilitati a lasciare il proprio domicilio nel periodo dell'esame, inoltrano al dirigente scolastico prima dell'insediamento della commissione o, successivamente, al presidente della commissione d'esame, motivata richiesta di effettuare il colloquio fuori dalla sede scolastica, corredandola con la necessaria documentazione. Il dirigente scolastico - o il presidente della commissione - dispone la modalità d'esame in videoconferenza o in altra modalità telematica sincrona.

Presidi: "Esami non a rischio ma intervenire subito" Mancano a livello nazionale un po' meno del 10% delle nomine dei presidenti di Commissione ed è necessario intervenire con urgenza. Ma gli esami non sono a rischio. Questi i dati forniti dall'Associazione nazionale presidi (Anp) che ha tenuto, in videoconferenza, una riunione informativa con il ministero dell'Istruzione sulla imminente emanazione dell'ordinanza ministeriale per assicurare il reperimento urgente dei presidenti delle commissioni d'esame conclusivo del secondo ciclo.

La situazione è molto diversificata a livello regionale: le Regioni con più difficoltà sono la Lombardia, l'Emilia-Romagna, il Veneto e la Toscana. L'ordinanza fornirà ai Direttori degli Uffici scolastici regionali lo strumento normativo per provvedere alle nomine d'ufficio, anche derogando all'ordinario requisito, per i docenti, di dieci anni di anzianità di ruolo. Come ultima possibilità, potranno essere assegnate più commissioni allo stesso presidente.

Il ministero dell'Istruzione ha anche fatto sapere che i dati sulla partecipazione dei dirigenti scolastici del primo e del secondo ciclo sono del tutto in linea con quelli dello scorso anno. 

 

Azzolina: "La scuola tornerà più forte di prima a settembre" Intanto su Facebook il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, ha inviato un messaggio a studenti e famiglie. "Il mio ringraziamento più sentito va a tutti i genitori che in questi
mesi di emergenza hanno seguito i loro figli nella didattica a distanza, che hanno fatto un lavoro straordinario. La comunità scolastica e' esattamente questo: fare ciascuno la propria parte, dare man forte affinché il sistema possa funzionare. Grazie all'impegno di tutti la scuola non si è fermata. E tornerà più forte di prima, a settembre, quando i ragazzi potranno tornare nelle aule, con i loro insegnanti. Stiamo lavorando per questo. Senza sosta. Consapevoli delle difficoltà, ma certi che tutti uniti ce la faremo".

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