Il coronavirus ha fermato le città ma non i birdwatcher di tutto il mondo, che pur se rinchiusi nelle loro case, attraverso finestre e balconi, hanno continuato a coltivare la loro passione: l'osservazione di uccelli, comuni o più rari, e la registrazione dei loro canti. Tutto sarà riunito in un progetto, post quarantena, che ha l'obiettivo di esaltare la bellezza della natura, per mesi orfana degli esseri umani.
Dall'aquila reale avvistata, per esempio, anche in centro a Milano, evento raro, ai più comuni "incontri" con merli, piccioni e pettirossi. Osservazioni e registrazioni in aumento, poi, anche su tante altre specie di volatili, con l'arrivo della primavera.
Così i suoni registrati con lo smartphone nel silenzio delle città, finora oltre 3mila, diventeranno compilation in un progetto rivolto in particolare ai giovani per sensibilizzarli sui benefici del lockdown in natura.