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Pm Bergamo: spettava a Roma istituire la zona rossa a Nembro e ad Alzano | Boccia: anche la Lombardia poteva

La Procura si allinea al governatore lombardo Attilio Fontana, ascoltato per due ore come persona informata sui fatti

L'istituzione della zona rossa nella Bergamasca avrebbe dovuto essere "una decisione governativa." Lo ha detto il procuratore facente funzione di Bergamo, Maria Cristina Rota. Alla domanda su di chi fosse il compito di isolare i comuni di Nembro e Alzano Lombardo colpiti dall'epidemia di coronavirus, uno dei temi che le indagini bergamasche stanno approfondendo, il magistrato ha risposto: "Da quel che ci risulta è una decisione governativa".

Boccia replica: anche la Lombardia poteva "Anche la Regione poteva istituire la zona rossa, come previsto dalla legge". E' quanto sottolinea il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, replicando alle parole della Procura e del governatore Fontana sulla mancata zona rossa ad Alzano e Nembro. "L'articolo 32 della legge 23 dicembre 1978 numero 833, richiamato anche dall'articolo 3, comma2, del dl 6/2020, dà anche alle regioni la possibilità di istituire la zona rossa", ha aggiunto.

Fontana sentito due ore "Spettava al governo" decidere l'istituzione della zona rossa che nei primi giorni di marzo avrebbe dovuto isolare Nembro e Alzano Lombardo, i due Comuni della Bergamasca dove era stato individuato il secondo importante focolaio di coronavirus in Lombardia, aveva detto Attilio Fontana, ascoltato in Procura a Bergamo, per oltre due ore, come persona informata sui fatti. "Era già stato inviato l'esercito" sul posto, sottolineava il governatore lombardo.

Le dichiarazioni di Fontana sono state in linea con quelle rilasciate dall'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, anche lui convocato come persona informata sui fatti. "Noi siamo qua per dare i giusti approfondimenti ed evidenziare la totale correttezza dell'azione della Regione", aveva sottolineato Gallera, che non si è detto preoccupato "nella maniera più assoluta". 

Fontana in Procura a Bergamo contestato dai cittadini

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Diverse persone sono scese in piazza a Bergamo, davanti alla Procura, per protestare contro la gestione dell'emergenza coronavirus in Regione Lombardia. La manifestazione ha accompagnato l'arrivo in Procura del governatore Attilio Fontana, convocato dai pm nell'ambito dell'inchiesta sulla mancata chiusura del Pronto soccorso di Alzano, sui morti nelle Rsa e sulla mancata istituzione di una zona rossa nella Bergamasca. Il presidente, sentito per un paio d'ore dai magistrati, è stato chiamato come persona informata sui fatti. Molti gli striscioni esposti dai cittadini, da "Fontana, Bergamo non dimentica" a "15mila morti in Lombardia, non ci dimenticheremo di questa strage".

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