Minneapolis, terza notte di proteste per la morte di George Floyd | Le violenze si allargano anche ad altre città, schierati 500 uomini della Guardia nazionale
I manifestanti hanno dato alle fiamme una stazione di polizia. Trump: "Scioccante" il video dell'uccisione. Ma poi avvisa: "Manderò la Guardia nazionale". Il sindaco Frey: subito licenziati gli agenti coinvolti
Ancora violenze e scontri a Minneapolis dopo l'uccisione di George Floyd
Terza notte di disordini a Minneapolis. Un incendio è esploso all'esterno del commissariato degli ex agenti coinvolti nella morte di George Floyd, l'uomo di colore ucciso durante un controllo di polizia. Un corteo ha marciato verso il centro della città chiedendo giustizia e scandendo slogan contro la polizia e Donald Trump. Le proteste si sono allargate anche a molte altre città, da Denver a New York. Schierati 500 uomini della Guardia nazionale.
Trump: "Video scioccante, ma contro questi delinquenti manderò la Guardia nazionale" - Il presidente Donald Trump definisce "scioccante" il video dell'uccisione di George Floyd ma poi avvisa i violenti che stanno protestando e, puntano il dito contro il sindaco Jacob Frey, avverte con un post su Twitter: "Non posso rimanere a guardare quanto accade a una grande città americana, Minneapolis. O il primo cittadino interviene e riporta la città sotto controllo, o io invierò la Guardia nazionale e farò quel che va fatto. Questi delinquenti stanno disonorando la memoria di George Floyd e io non permetterò che accada".
Twitter ha subito segnalato il "cinguettio" di Trump come una violazione delle "regole riguardanti l'esaltazine della violenza" precisando di non averlo oscurato "perché potrebbe essere di pubblico interesse". E a Trump risponde anche il sindaco Frey: "Non sa niente della forza di Menneapolis. Debolezza è puntare il dito e rifiutare di assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Noi siamo forti da morire. E' un periodo difficile? Sì, ma sono sicuro che lo supereremo". Il presidente chiarisce poi di aver "parlato con il governatore Tim Walz e gli ho detto che l'esercito è con lui. In caso di difficoltà assumeremo il controllo ma, quando inizia il saccheggio, si inizia a sparare". E' lo stesso sindaco a precisare che "sono stati subito licenziati gli agenti coinvolti nell'operazione che ha portato alla morte di Floyd".
La protesta si allarga - La protesta si allarga in molte città americane. Tensione a Denver, in Colorado, dove è scattato il lockdown dello State Capitol, l'assemblea statale, dopo che alcuni colpi di arma da fuoco sono stati sparati durante una manifestazine per la morte di Floyd. Almeno trenta persone sono state arrestate a New York, dove a centinaia sono scesi in strada a Manhattan per dire no alla violenza della polizia contro gli afroamericani. Momenti di tensione attorno a City Hall, la sede del municipio, dove bottiglie e altri oggetti sono stati lanciati contro gli agenti. Un manifestante è stato arrestato per possesso di armi, altri per aver gettato in strada i secchi dell'immondizia e aver bloccato la circolazione. A Saint Paul più di 170 aziende sono state danneggiate o saccheggiate durante le manifestazioni e sono stati apppiccati diversi incendi. E ancora, manifestaziono ci sono state anche a Oakland, dove la gente è scesa in strada per chiedere giustizia e che si intervenga contro la brutalità degli agenti.
Inviati 500 soldati nelle zone a rischio - Intanto, la Guarida nazionale del Minneosta ha annunciato di aver già attivato le sue forze. "Abbiamo messo in campo più di 500 soldati a Saint Paul, Minneapolis e nelle comunità circostanti. La nostra missione è proteggere la vita, tutelare la proprietà e il diritto a manifestare in modo pacifico. Un obiettivo fondamentale è garantire ai vigili del fuoco di poter rispondere alle chiamate".
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