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Rogo Thyssen, manager chiedono la semilibertà: rabbia delle famiglie

"E' una farsa, quando l'ho saputo ho pianto", afferma la madre di uno dei sette operai deceduti nell'incendio del 2007

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Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, i manager tedeschi condannati in via definitiva per l'incendio nello stabilimento ThyssenKrupp di Torino avvenuto nel 2007, hanno chiesto la semilibertà alla giustizia tedesca. A renderlo noto è Rosina Platì, mamma di Giuseppe Demasi, uno dei sette operai deceduti. "E' una farsa, quando l'ho saputo mi è preso lo sconforto, ho pianto", ha spiegato.

Rosina Platì ha scritto una lettera al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. "Attendo una sua telefonata, questa è l'ennesima pugnalata dritta al cuore".

Il 4 febbraio scorso i ricorsi in appello dei due manager erano stati respinti da una corte distrettuale di Essen che ha dichiarato attuabili le condanne pronunciate in Italia, adeguando la pena detentiva a quelle previste dalla legge tedesca. Gli avvocati avevano subito annunciato di essere pronti a ricorrere al terzo grado di giudizio, come la Cassazione per l'Italia.

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