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Coronavirus, partorisce in stato di incoscienza e attaccata al respiratore: dopo un mese riabbraccia la figlia

"Solo Dio sa quanto mi è mancata quella piccolina, che prima era dentro di me e all'improvviso è stata portata via", ha detto la donna, un'infermiera brasiliana

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Ha partorito mentre combatteva contro il coronavirus, attaccata a un respiratore e in stato di incoscienza. Ora è guarita e, dopo un mese, ha potuto finalmente riabbracciare la sua bambina. E’ la storia di Rusia Goes, infermiera brasiliana di 42 anni. "Solo Dio sa quanto mi è mancata quella piccolina, che prima era dentro di me e all'improvviso è stata portata via", ha detto la donna, che adesso è tornata casa con la figlia.

Goes era all'ottavo mese quando, il 24 aprile scorso, è stata ricoverata al Santa Lúcia Maternity Hospital di Rio de Janeiro per problemi di respirazione e altri sintomi Covid. Due giorni dopo, le sue condizioni sono peggiorate, è stata attaccata al respiratore artificiale in stato di incoscienza. I medici hanno quindi optato per un cesareo d’emergenza.

Dopo il cesareo, Goes è stata rianimata e trasferita in un altro ospedale. E’ rimasta attaccata al respiratore fino all’8 maggio. Il 9 ha visto per la prima volta la figlia in videochiamata. La piccola è risultata negativa al virus ed è rimasta in isolamento finché la mamma è guarita. Il 20 maggio, dopo circa un mese, Goes ha potuto abbracciare per la prima volta la sua bambina. "Poterla stringere è stato così emozionante", ha detto l’infermiera, come riporta il Daily Mail.

Quando mamma e figlia hanno lasciato l’ospedale, il personale medico ha applaudito e festeggiato con tanto di palloncini.

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