La guardia di finanza di Torino ha effettuato una serie di perquisizioni in diverse città per la vicenda della gestione del Teatro Regio. Le accuse per i quattro indagati sono di corruzione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio. Nelle indagini sono coinvolte due società, una delle quali elvetica.
Le perquisizioni sono in corso a Torino, Milano, Asti, Fermo e Ancona. L'operazione denominata Spartito è condotta dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Torino, su delega della Procura di Torino in relazione ad alcune criticità nella gestione della Fondazione Lirica del Teatro Regio di Torino.
Secondo le indagini della guardia di finanza, esisteva un legame tra l'ex sovrintendente del Teatro Regio William Graziosi, indagato nell'inchiesta, e un'agenzia teatrale svizzera, che avrebbe visto crescere il suo fatturato in seguito alla scritturazione dei suoi artisti.
Sono emerse anche presunte irregolarità per la conferma di Graziosi, poi non avvenuta, e nell'affidamento di incarichi a persone a lui vicine per il marketing del Teatro.
Tra gli indagati corista e candidato M5s - C'è anche l'ex corista Roberto Guenno tra gli indagati nell'operazione "Spartito". Secondo gli inquirenti, Guenno avrebbe spinto per la nomina di Graziosi in cambio di un avanzamento di carriera: per entrambi l'ipotesi di reato è concorso in corruzione.
Da corista Guenno era passato in poco tempo da addetto allo staff della sovrintendenza e ricopre attualmente un ruolo dirigenziale nell'area innovazione e sviluppo del Regio. Su di lui pende anche l'ipotesi di reato di turbativa d'asta perché, secondo le accuse, avrebbe favorito in un bando una società milanese, in accordo con l'imprenditore responsabile, anche se poi la gara non è andata a buon fine. Guenno è stato candidato alle elezioni regionali del 2014 e alle comunali del 2016 con il Movimento 5 Stelle.