Le richieste di Bruxelles

Pubblica amministrazione efficiente, giustizia civile certa e investimenti: le richieste Ue per il Recovery fund

L'Unione Europea è disposta ad aiutare l'Italia, ma vuole un serio impegno del nostro Paese per delle riforme ormai non più procrastinabili

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Il Recovery fund proposto da Bruxelles all'Italia per permettere di risollevarci dalla più grave crisi economico finanziaria del dopoguerra, è chiaro: aiuti si ma senza sconti. Dobbiamo investire, mettere a regime la macchina burocratica, ora lenta e inefficace, e non ultimo pensare alla giustizia civile che, a giudizio dell'Unione Europea, nel nostro paese è priva di certezze.

Il piano di Bruxelles prevede aiuti all'Italia per 172 miliardi di euro, che però arriveranno solo nella primavera del 2021. Tempi oggettivamenti lunghi, ma il piano di rilancio dell’economia continentale approvato ieri a Bruxelles è storico. Un modo per rimarcare l’ingresso dell’Unione nel futuro. Tra emissioni di titoli comuni e soldi gratis ai governi, è una rivoluzione dei canoni dell’Unione impensabile fino a poche settimane fa.

Ursula von der Leyen ha riunito i propri commissari e ha fatto approvare il "Next Gen Eu", forse con un paio di settimane di ritardo, ma ormai il dado era tratto. "Se non agiamo per ridurre le divergenze - ha detto la presidente - la situazione in Europa potrebbe diventare destabilizzante. Il nostro piano è una ottima soluzione anche per l'Italia".