Valerio Vezzola è l'amministratore delegato di Baia Holiday, azienda turistica nata sul lago di Garda che negli anni si è espansa arrivando a contare 11 strutture nei luoghi più affascinanti del Mediterraneo, dalla Sardegna alla Croazia.
Come è arrivato a ricoprire l'attuale incarico di Amministratore delegato?
La nostra è una azienda familiare. Ho ereditato questa passione da mio padre. Nelle strutture turistiche prima ci ho abitato, poi, gradino dopo gradino, facendo tutti i mestieri, sono arrivato a gestirle.
Qual è l'elemento di forza della sua azienda?
Siamo focalizzati sul prodotto: la vendita di vacanze in comprensori che devono soddisfare ogni tipo di turista. Noi la chiamiamo "vacanza democratica". Da noi puoi trovare dalla tenda canadese alla villa da sogno. Ma tutti gli ospiti sono uguali. Vuoi cucinare in casa? Noi te ne diamo la possibilità. Vuoi un ritorante gourmet? C'è anche quello. Tutto secondo le tue esigenze.
Qual è la capacità più importante oggi che un manager del settore del turismo deve avere?
Un manager deve avere una visione a tutto tondo del mondo, ma deve soprattutto capire quali sono le disponibilità dei clienti per essere in grado di offrire un prodotto che valorizzi al massimo il rapporto qualità/prezzo.
Il cliente sa cosa vuole e noi offriamo servizi diversificati per soddisfarlo. Non offriamo un pacchetto chiavi in mano, ma diamo la possibilità di modificarlo nel corso della vacanza.
Le nostre strutture non sono dei camping alla vecchia maniera. Sono lussuosi, a misura di turista. Abbiamo una unica regola che è anche il nostro orgoglio: lo spazio. Ognuno deve avere un ampio spazio dove passare la vacanza.
Quale consiglio da a chi vuole intraprendere la sua carriera?
Io ho avuto la fortuna di avere un padre che mi ha insegnato tanto. Ma in generale mi ha insegnato che non ci vogliono grandi studi o una gran scienza. Per fare questo mestiere bisogna stare dalla parte delle persone. Capire cioè quali sono le loro esigenze, magari anticiparle, in modo da essere la locomotiva e non il vagone di un treno.
La pandemia come sta cambiando il settore? Quali sfide vi aspettano?
Vacanze in crociera e in albergo stanno segnando il passo. Il camping non è più visto come un ripiego cheap, anche perché le strutture si trovano in luoghi paradisiaci e sono ormai di lusso. Lo sanno bene soprattutto gli stranieri che rappresentano il 70% della nostra clientela. Ma le cose stanno cambiando anche nella mentalità degli italiani. È per questo che le nostre nuove strutture, tipo quelle in Sardegna, sono particolarmente apprezzate.
Come si tiene aggiornato?
Curiosando. Bisogna curiosare e precedere i desideri dei clienti. E poi è fondamentale strutturarsi con una classe manageriale: senza di essa questo mestiere non si può più fare.
Turismo e Italia: come rimettere in piedi questo settore?
Noi abbiamo bisogno di certezze. A chi ci governa chiedo solo questo. Per fare un esempio banale, non possiamo essere arrivati al mese di giugno e non sapere ancora che cosa serve per passare le vacanze in Sardegna. Senza certezze non andiamo da nessuna parte.