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La filosofia della bellezza di Mishima in un libro per guerrieri moderni

Arriva nelle librerie (e online in un'edizione limitata) "Mishima - Martire della bellezza", che raccoglie estratti e frasi dalle opere e dalle dichiarazioni dello scrittore e drammaturgo giapponese

Afp

Arriva nelle librerie il 28 maggio "Mishima - Martire della bellezza" (Agenzia Alcatraz). Nel 50esimo anniversario della morte dello scrittore e drammaturgo giapponese (avvenuta per seppuku, il suicidio rituale dei samurai) esce questo che è il primo libro al mondo a raccogliere estratti e frasi dalle sue opere e dichiarazioni. Curato da Alex Pietrogiacomi, il libro è più di un semplice aforismario e finisce con il diventare una sorta di manuale per moderni guerrieri, per uomini e donne dallo spirito indomito e poetico, capaci di riflettere e agire al tempo stesso.

Yukio Mishima, l'ultimo samurai del Giappone

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Personaggio chiave della cultura giapponese del '900, Mishima è stato anche un autore controverso per via delle sue posizione spesso accostate al fascismo. Ma secondo vari critici interpretava invece una personale visione del nazionalismo nipponico in chiave nostalgica, finendo con il riflettersi nella figura di "un conservatore decadente" come lo definì Alberto Moravia. Ad ogni modo Mishima si autodefiniva apolitico e antipolitico, più tendente a ideali come il patriottismo e il culto per l'Imperatore, visto come incarnazione dell'essenza del Giappone tradizionale.

Ufficio stampa

Yukio Mishima, per tutto il corso della sua breve vita, ha fortemente voluto che la propria opera venisse declinata alla luce dell’azione, del gesto muscolare, teso verso una Bellezza assoluta, inimmaginabile. Era ossessionato dalla purezza, dalla cura del corpo, dal rapporto tra erotismo e morte, dal culto del "sole della morte", dalla ricerca di un’ascesi possibile nel secolo che aveva abiurato all’assoluto. Dall’odio per la democrazia e per il materialismo. Volle indossare i panni di un antico samurai e di un San Sebastiano, trafitto dagli strali di una società che sorrideva mentre tramontava. Il valore intrinseco della lettera non poteva bastargli, era semmai la parte certo non secondaria di un insieme convulso, tempestoso, nevrotico, che gli permetteva di recidere il corpo rozzo della non vita che lo circondava.

Dopo la clamorosa messa in scena del suicidio rituale, avvenuto il 25 novembre del 1970, Mishima divenne di colpo tutt’altro che un esile mito. Quell’evento indusse molti alla lettura o alla rilettura dei romanzi e il fascino dell’autore si allargò a dismisura e in più direzioni. In questo libro (che è disponibile anche in un'edizione a tiratura limitata sul sito della casa editrice) ogni pagina è un’ispirazione, un moto dell’anima che si accende dedicato all’ultimo samurai del Giappone, all’ultimo martire della bellezza, che nella Bellezza ha dissolto la sua vita.

"Mishima - Martire della bellezza"

a cura di Alex Pietrogiacomi

Agenzia Alcatraz

ppgg. 160, euro 12,00

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