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Coronavirus, Censis: sei famiglie su 10 temono di perdere il lavoro

Il 42,3% delle famiglie ha visto ridursi l'attività lavorativa e il reddito, il 25,8% ha dovuto sospendere del tutto l'attività

A causa dell'emergenza coronavirus e del conseguente lockdown, il 42,3% delle famiglie ha visto ridursi l'attività lavorativa e il reddito, il 25,8% ha dovuto sospendere del tutto l'attività, il 23,4% è finito in Cig e quasi 6 famiglie su 10 temono di perdere il posto di lavoro. Questi alcuni dati significativi che emergono dal rapporto annuale Confcommercio-Censis su fiducia e consumi: "Il conto salato del Covid-19".

Quasi metà delle famiglie rinuncerà alle vacanze Tra i principali effetti sui consumi, il 48% ha dovuto rinunciare definitivamente a qualsiasi forma di vacanza (week end, ponti, Pasqua, vacanze estive) e il 23% all`acquisto di beni durevoli (mobili, elettrodomestici, auto) già programmati. Per le vacanze estive, prosegue il rapporto, oltre la metà delle famiglie non ha fatto programmi e il 30% ha già deciso che resterà a casa; solo il 9,4% ci andrà ma con durata e budget ridotti.

Pessimismo per il futuro Resta inoltre molto ampia la fascia di chi, dopo la riapertura del Paese, vede il futuro con pessimismo: il 52,8% vede "nero" per la propria famiglia, ma la percentuale sale al 67,5% con riferimento alle prospettive del Paese.

Dopo un 2019 chiuso in forte rallentamento, il 2020 è iniziato, secondo l'Ufficio Studi Confcommercio, con un calo tendenziale del Pil del 4,8% nel 1° trimestre e con veri e propri crolli ad aprile e maggio stimati, rispettivamente, in un -24% e -16%. Ma ciò che risulta particolarmente grave e preoccupante è che la crisi da Covid-19 si è abbattuta su un'economia già fortemente debilitata: tra il 2007 e il 2019, infatti, ciascun italiano ha perso oltre 21.600 euro di ricchezza. Un conto molto salato, prevalentemente a causa delle forti perdite di ricchezza immobiliare e finanziaria, alla cui cifra complessiva contribuisce anche una significativa contrazione di consumi pari a circa 900 euro procapite.

Fase 2, a Milano si torna a fare shopping: in vetrina manichini con la mascherina

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La Fase 2 dell'emergenza coronavirus non vuol dire solo bar e ristoranti, ma anche shopping. A Milano, i negozi delle principali vie della città hanno rialzato le saracinesche e non sono pochi i cittadini che hanno dedicato la giornata all'acquisto di vestiti, borse, scarpe e trucchi. La novità sta però nelle vetrine: i manichini indossano la mascherina.

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