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Rivoluzioni post lockdown: Gucci “frena” gli show e taglia le sfilate

Due appuntamenti l’anno, oltre “non è più accettabile”. D’accordo anche altri big, tra cui Giorgio Armani

Ansa

Una rivoluzione immaginata durante il lockdown e anticipata da una serie di post su Instagram intitolati ‘Appunti dal silenzio’, nati dall’esigenza di "restituire giustizia al tempo creativo". A parlare è Alessandro Michele, direttore creativo nonché ‘anima’ di Gucci. "Non sono un disertore ma un cospiratore" ha sottolineato introducendo il nuovo corso, che vedrà innanzitutto l’eliminazione di tre appuntamenti. Perché "fare cinque show non è più accettabile"…

Un momento dell’ultimo show di Gucci a Milano nel febbraio scorso, durante la Fashion week, in cui sono state mostrate al pubblico le fasi di preparazione che precedono una sfilata

APPUNTI SUL FUTURO - In pratica, ci saranno due appuntamenti l'anno in cui ci sarà "tutto l'umano che potete immaginare", ha spiegato lo stilista alla stampa. In linea con questo principio, sul sito del brand ci sarà uno spazio MX che ospiterà parte della collezione genderless. Sempre nello spazio virtuale, finché il distanziamento lo impone, a luglio "usciremo con qualcosa che non si chiamerà ‘Cruise’ ma ‘Epilogo’, che conterrà segni per un futuro prossimo". Sarà una sorta di racconto interpretato non da modelli, ma da ragazzi che lavorano con lui. 
 


 

PER UN NUOVO INIZIO - Le tappe successive, invece, non sono calendarizzate a settembre perché "non posso fare una corsa per essere pronto", ha aggiunto Michele, e quindi "saremo leggermente dopo", si spera "in spazi reali" e comunque "non quando pare a me perché questo è un sistema enorme". Ed è a questo sistema che si è rivolto lo stilista: "Mi piacerebbe che tutti capissero che fare cinque show è impossibile". Una posizione condivisa da big come Saint Laurent, Armani, Dries Van Noten, le Camere della Moda inglese e americana. "Da qualche parte bisogna iniziare e non penso sia banale"

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