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Ciak, si gira... così: come cambia il cinema (tra assenza di contatti e quarantene) ai tempi del virus

A Los Angeles entusiasmo frenato dalla diffusione del contagio

Niente baci, né scene intime, tanto meno nemmeno scazzottate. Il coronavirus sconvolge non solo la vita sui set cinematografici ma, potenzialmente, anche la trama dei film. In tutto il mondo il cinema prova a ripartire ma deve fare i conti severe regole sanitarie: in Italia il Lazio ha già dato una serie di indicazioni generiche: gli attori dovranno fare i test prima delle riprese, indossare le mascherine appena escono di scena, e sul posto dovrà sempre essere presente un medico.

In Thailandia è espressamente vietato girare sequenze che prevedano contatti o distanze ravvicinate tra gli attori; a Cipro e in Grecia gli interpreti non devono toccarsi il viso; in Svezia cast e troupe si mettono in quarantena per settimane prima dell'inizio dei lavori; in Corea del Sud tutte le persone coinvolte nella realizzazione di un film vengono immediatamente testate.

E a Hollywood? Pronti i protocolli sanitari per gli studios più importanti del mondo. Ma se in 53 delle 58 contee della California si potrà tornare all'opera, ma proprio a Los Angeles la maggior diffusione del contagio frena l'entusiasmo. Ma i produttori non demordono, e prenotano dei nuovissimi robot disinfettanti per sanificare i teatri di posa. E questa è già un'immagine degna di un film...

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