"Il vero e proprio terremoto che sta investendo l'Anm impone una risposta tempestiva delle istituzioni. Ne va della credibilità della magistratura, a cui il nostro stato di diritto non può rinunciare". Lo scrive su Facebook il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, dopo le ultime intercettazioni legate al "caso Palamara". Il Guardasigilli porterà dunque all'attenzione della maggioranza la proposta di riforma del Csm. Zingaretti: "Serve in tempi rapidi".
Zingaretti, "Serve riforma del Csm in tempi rapidi" - "C'è bisogno di una riforma del Csm in tempi rapidi. E' colpa della politica non averla fatta". Lo dice il segretario del Pd Nicola Zingaretti a Non è l'Arena, su La7.
Bonafede: "Riforma Csm non può attendere" - Bonafede spiega che già la prossima settimana premerà il piede sull'acceleratore per la riforma del Csm riprendendo un discorso rimasto in sospeso già da qualche mese e che adesso "non può più attendere". Sulla riforma, ricorda il ministro, la maggioranza che governa aveva "già trovato un'ottima convergenza poco prima che scoppiasse la pandemia". Ora Bonafede la rilancia - dopo che la pubblicazioni delle ultime intercettazioni dalle chat di Palamara hanno portato a dimissioni di peso nel suo ministero - dicendo che "al centro del progetto ci sono un nuovo sistema elettorale sottratto alle degenerazioni del correntismo e l'individuazione di meccanismi" per arrivare a nomine ispirate "soltanto al merito".
E' arrivato insomma il momento per la "netta separazione tra politica e magistratura con il blocco delle cosiddette 'porte girevoli'". Sono leggi delle quali si parla da decenni, rileva Bonafede, e che ora non sono piu' "rinviabili". Occorre che le istituzioni non si dividano ma anzi "devono compattarsi", anche perché "non sono norme 'contro' la magistratura ma a tutela della stragrande maggioranza dei magistrati che ogni giorno con passione e professionalità lavorano per la tutela dei cittadini". Pensando a loro, il ministro sottolinea che "non meritano di essere trascinati in un vortice di polemiche che mira a fare di tutta l'erba un fascio".
Il Guardasigilli assicura che non alimenterà polemiche ma si appresta a "risolvere i problemi con i fatti" . Lunedì sarà una giornata ad alta tensione per l'Associazione nazionale magistrati che deve cercare di ripristinare la governance delle toghe traghettando il 'sindacato' di giudici e pm verso le prossime elezioni.
Il confronto nel Comitato direttivo centrale sarà difficile e in salita, in 'sella' è rimasta solo Autonomia e Indipendenza di Piercamillo Davigo, mentre Area e Unicost si scambiano accuse e portano alla luce un conflitto diventato esplosivo ogni giorno di più, al ritmo quotidiano delle intercettazioni sul 'sistema' Palamara, il 'ras' di Unicost finito sotto indagine a Perugia e kingmaker del risiko delle procure. Area, la corrente progressista dei magistrati, ha spiegato di aver gettato la spugna perché Unicost ha fatto un passo indietro sulla questione morale che ha travolto il Csm quasi un anno fa, e che ha avuto Palamara come 'regista' del correntismo e carrierismo più esasperato.
Unicost, corrente moderata, è invece sbottata dicendo di non essere più disposta a stare sotto 'protezione' e rimproverando ad Area di non aver fatto anche lei la necessaria autocritica, oltre a non aver preso le distanze dalla "campagna di fango" di questi giorni.