"Più delle frasi di Palamara mi ha impressionato il silenzio vergognoso e complice dei media italiani" anche perché "se le stesse frasi fossero state indirizzate a un ministro del Pd o del M5s ci sarebbero processi, indignazione, caschi blu. Trovo che sia una complicità silenziosa. E' una vergogna ma ci sono abituato". Lo ha detto Matteo Salvini tirato in ballo dalle intercettazioni di Luca Palamara, ex consigliere del Csm e pm romano, ora sospeso.
Il caso - Sul fascicolo aperto a Perugia, il leader del Carroccio ai microfoni de La Verità si dice "tranquillo: "Non ho dubbi - spiega al giornale fondato da Maurizio Belpietro - che il giudice saprà distinguere tra un sequestratore di navi e un ministro che applica la legge per difendere il suo Paese". Per l'ex ministro dell'Interno però "il problema non è Salvini, ma il cittadino italiano, che da oggi ha il diritto di pensare che non sarà giudicato in base alla legge ma in base alle simpatie e il colore politico". (“Ha ragione, siamo indifendibili, ma il ministro va attaccato”, questo il senso che emeregerebbe da quelle frasi). "È il silenzio degli indecenti" - commenta il leader della Lega, per bollare il comportamento dei media sulla vicenda delle intercettazioni dalle quali sarebbe evidente un attacco alla sua persona da parte di alcuni magistrati, tra i quali proprio l'ex presidente dell'Anm, Palamara.
La riforma della giustizia - "Mi ha impressionato il silenzio vergognoso e complice dei media italiani - conclude Salvini - timidi trafiletti sui giornali, qualche secondo dei telegiornali. Trovo che sia una complicità silenziosa. Ringrazio La Verità per lo scoop a nome dei 20.000 innocenti passati per il carcere, anche se quell’incapace del ministro Bonafede sostiene che in galera vanno solo i colpevoli. La giustizia va riformata e quando torneremo al governo ci concentreremo su questo". Una riforma che, secondo il responsabile di via Bellerio, va fatta "per ristabilire i diritti degli italiani perbene. Un anno fa due bambini di 11 anni sono stati falciati dal Suv guidato da un mafioso ubriaco e drogato. Al processo, la richiesta è di 10 anni, significa che il colpevole fra tre anni è fuori. La vita di due bambini vale tre anni di pena? Mi sembra agghiacciante. Infine Matteo Salvini parla del colloquio con il Capo dello Stato: "Una telefonata lunga, il mio caso - spiega - ma non era certo l'unico tema".