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Coronavirus, M5s attacca la Sanità lombarda e la Lega insorge: bagarre alla Camera

Tensione in Aula dopo le parole del deputato Ricciardi dei Cinquestelle. Salvini: "I 5S si sciacquino la bocca prima di parlare di Lombardia"

Dopo l'informativa del premier Conte sulle misure adottate nella Fase 2, alla Camera si sono registrati attimi di grande tensione durante l'intervento del deputato M5s, Riccardo Ricciardi, che ha aspramente criticato la Sanità lombarda. I deputati della Lega sono insorti con urla e pugni sui banchi e hanno invaso l'emiciclio costringendo il presidente Roberto Fico a sospendere la seduta. Un leghista, raccontano esponenti M5s, avrebbe anche rotto un microfono.

L'attacco di Ricciardi alla Sanità lombarda Nel corso del suo intervento, Ricciardi ha citato "Formigoni", "la privatizzazione della Sanità", quanto avvenuto nelle Rsa lombarde durante l'emergenza Covid-19, accusando la gestione politica della Regione. "Abbiamo visto com'è andato il famigerato modello della sanita' lombarda iniziato con Formigoni: in questi anni hanno tagliato 25mila posti letti negli ospedali pubblici regalando soldi alle cliniche private. Non accettiamo lezioni da voi", ha detto rivolgendosi ai banchi della Lega.

La Lega insorge Le parole di Ricciardi hanno suscitato la dura protesta dei deputati della Lega. In breve tempo le urla si sono trasformate in grida ritmate "Buffone, Buffone", con il presidente Fico che ha prima richiamato diversi parlamentari dell'opposizione che si erano abbassati la mascherina per gridare e poi è stato costretto a sospendere la seduta. Secondo i Cinquestelle, inoltre, un leghista avrebbe anche rotto un microfono dell'Aula. 

Salvini: "I 5 Stelle si sciacquino la bocca prima di parlare di Lombardia" "I Cinque Stelle si devono sciacquare la bocca prima di parlare della Sanità lombarda...". Lo ha affermato il leader della Lega, Matteo Salvini, commentando la polemica scoppiata dopo l'intervento di Ricciardi. "Alle infamie dei grillini contro i cittadini e i medici lombardi - ha aggiunto - risponde il dottor De Donno, primario dell'ospedale di Mantova: abbiamo fatto e stiamo facendo tutto il possibile, lasciateci lavorare in pace, smettetela di attaccare e rispettateci. E nel 2019 oltre 130.000 cittadini italiani, da tutto il resto d'Italia hanno scelto gli ospedali lombardi per visite, esami e operazioni".

Coronavirus, il premier Conte torna in Lombardia

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