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Titoli caldi della settimana

Le previsioni dell'analista tecnico

Ecco lo scenario per il mercato azionario italiano tracciato da Sergio Ciriaco, analista tecnico e gestore, responsabile settore analisi di Hambleden Consulting Group, firma britannica dei servizi professionali per la finanza che ha realizzato tra gli altri il trading system automatico “Breakout”. Ciriaco delinea il quadro tecnico per i tre titoli più “caldi” della settimana borsistica.

Fiat, un’altra settimana senza storia
Il trend del titolo Fiat diventa ribassista nel caso di rottura verso il basso di quota 6,09 a cui deve seguire comunque una chiusura in fine settimana non inferiore a 6,15. Si consiglia dunque di procedere con gli acquisti con grande cautela solo alla rottura verso l’alto di quota 6,34.

Enel, meglio prendere beneficio
La zona intorno a quota 6,90 si è dimostrata un valido punto di arresto. Chissà se tra qualche giorno il vento non sia destinato a cambiare all’improvviso direzione? Nel ragionevole dubbio, è meglio a nostro avviso iniziare a prendere parziale beneficio nel caso si abbiano aperte posizioni rialziste. Il trend del titolo Enel diventa ribassista con l’eventuale rottura del livello posto a quota 6,75.

Eni è la più forte delle blue chips
Il titolo Eni prosegue la sua corsa al rialzo. Consigliabile chiudere le posizioni rialziste solo alla eventuale rottura verso il basso di quota 17,11. E meglio prendere parziale beneficio intorno a quota 18,07.

Stm nel canale ribassista
Da gennaio il titolo Stm si muove in un canale chiaramente ribassista. E’ uno dei titoli più deboli dell’indice, ma la sua regolarità di movimento ne fa comunque un oggetto interessante per speculazioni sia rialziste e ribassiste. Questo il punto di intervento: scatta il trend al rialzo alla rottura verso l’alto di quota 18,26, con stop-loss da mettere al livello 18,09. Le prime eventuali prese di beneficio si prendono intorno a quota 18,46. Nella zona 17,15/17,05 meglio chiudere parte delle eventuali posizioni short di medio periodo.

Mercato, sempre preferite le blue chips
Il comportamento relativo degli indici Standard&Poor’s e Nasdaq continua ad indicare una moderata propensione degli operatori per l’investimento in blue chips rispetto alle altre famiglie di titoli. Dunque si può dire che c’è ancora sul mercato un atteggiamento piuttosto conservativo.