televisione

Fiorello:Potevo finire come Pantani

Lo showman ha ammesso l'uso di cocaina

"Un paio di mesi fa, leggendo di Marco Pantani, mi sono messo a piangere. Perchè se non avessi afferrato quella seconda possibilità, ripulirmi, cambiare strada, ripartire, avrei potuto esserci io al suo posto. Ho visto la mia fotografia sovrapposta alla sua". Fiorello, oggi re del sabato sera con lo show di Raiuno Stasera pago io Revolution, racconta così gli anni dell'inferno della cocaina in un'intervista sul nuovo numero di Vanity Fair.

"Era la metà degli anni Novanta", spiega Fiorello, "giravo con le guardie del corpo, l'addetto stampa, le segretarie. Avevo fidanzate da rotocalco e storie da una botta e via. Non parlavo più con nessuno, tiravo cocaina, mi sentivo un duro, invece ero un pupazzo. La coca è una droga infame che si approfitta di te, ti prende in giro, finge di diventare la tua amica più intima e più innocua. Io vivevo a casa con la coca senza più vedere né sentire".

Ad aiutarlo ad uscire dalla cocaina, l'attuale moglie Susanna Biondo e il padre: "Mi ha aiutato l'idea che non avrei mai più fatto qualcosa che poteva nuocere a me e a lei. Mi ha aiutato anche mio padre, il suo ricordo. Lui probabilmente da vivo non avrebbe saputo cosa dirmi. Mi ha aiutato da morto".