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Fase 2, i parrucchieri lombardi subito alle prese con tagli e colore: "Siamo noi ad essere diventati elastici, non gli orari"

Da Milano a Monza ecco come si sono organizzati gli stilisti dei capelli tra nuove norme di distanziamento e precauzioni: "L'emozione è come quella del primo giorno di lavoro", dicono a Tgcom24

"Sembra proprio come il primo giorno di lavoro, l'emozione è tanta, la stessa, anche se alle spalle c'è ormai una lunga carriera". E' questo il primo pensiero che alle 8 è passato per la testa di Carlo Molinari, da 25 anni titolare dello studio I Molinari Parrucchieri di Segrate (Milano), come racconta a Tgcom24. La prima azione? "Il colore a una delle clienti, che da due settimane mi chiedeva quand'è che avremmo riaperto il negozio". "Ora cerchiamo di accontentare tutti - continua. - Siamo diventati noi elastici, non gli orari". Stessa emozione quella di Stefania Ranieri, titolare dell'omonimo Studio Immagine Acconciature di Besana Brianza (MB), che, però, per riaprire attende martedì, dopo poco più di due mesi di chiusura. "Anche io sono eccitata come fosse la prima volta - conferma a Tgcom24, - ma è quasi tutto pronto per ricominciare in sicurezza".

A Tgcom24 i due professionisti raccontano che nella pratica per loro è, in fondo, cambiato poco: "Indumenti monouso per i clienti, igienizzanti e guanti erano già la nostra dotazione di lavoro; ora abbiamo aggiunto per noi mascherine e occhiali", spiega Carlo Molinari, che in queste settimane di chiusura confessa di non aver abbandonato completamente a loro stesse - e alle loro teste - le sue clienti più affezionate.

"Ho distribuito loro - spiega - 50-60 kit per fare il colore a casa e c'è chi si è fatta aiutare dal marito, chi dal figlio, per tenere la testa a posto anche durante il lockdown". Così il castano della prima cliente non si è presentato proprio così male: "Qualche buco, ma tutto sommato poca ricrescita", è stato il suo giudizio.

Forbici sanificate e postazioni alternate: i parrucchieri si preparano alla riapertura

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"Anche a me le clienti hanno continuato a chiamarmi e a scrivermi durante la quarantena per chiedere consigli ma soprattutto per sapere quando era possibile fissare il primo appuntamento. Fino alla data certa, però, in attesa di tutte le indicazioni da Roma e dal Pirellone, potevo solo essere vaga e mi sono limitata a qualche dritta per rimanere in ordine. Ora l'agenda è già piena; per fortuna il mio negozio è ampio e riuscirò ad avere due clienti insieme. Ne sono felice, dopo un intenso weekend di pulizie, lavori, tinteggiatura alle pareti".

"Si cerca di accontentare tutti con gli appuntamenti. Certo, il distanziamento ci penalizza un po' - le fa eco, da parte sua, Carlo Molinari. - Avevo cinque dipendenti e ora a turno lavorano in tre e riusciamo ad accontentare tre clienti alla volta, diventando flessibilissimi noi, più che gli orari. Se prima, a giro come i tavoli dei ristoranti, avevamo in contemporanea due tagli, due pieghe e tre colori, ora penseremo a tre clienti alla volta. Ma l'importante è ricominciare".

Gabriella Persiani

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