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Ripartenza Italia, ecco come riapriranno i negozi da lunedì | Come andare al bar, al ristorante, in chiesa e anche in spiaggia

I consigli e le regole per poter tornare nei locali pubblici in sicurezza durante la fase di convivenza col virus

E' cominciata la fase della convivenza col virus, la riapertura dei negozi porta co sè una nuova socialità, Il governo e gli esperti avevano annunciato che il ritorno alla normalità avrebbe dovuto essere lento. E così ristoranti, bar, mezzi pubblici, chiese e anche le spiagge: tutti luoghi di "aggregazione" che avranno nuove istruzioni di utilizzo. Andiamo a vederle una per una.

I MEZZI PUBBLICI - Nelle grandi città si sta favorendo una mobilità alternativa, ma non sarà azzerato l'uso del mezzo pubblico. Chi ne usufruirà dovrà però fare particolare attenzione. Entrate e uscita sarà differenziata. Saranno ovviamente contingentati gli ingressi, bisognerà impedire la calca e quindi autisti e manovratori potranno anche saltare le fermate se le condizioni non saranno di sicurezza. E ovviamente mascherine, igienizzanti e sanificazione dei mezzi.

I NEGOZI - Sono quelli che hanno subito il colpo maggiore dal punto di vista economico. I negozi ora potranno rialzare le saracinesche ma dovranno garantire distanze minime tra i clienti, obbligo di guanti per commessi ma anche clienti che proveranno i vestiti. Importante il ricambio d'aria e la sanificazione quotidiana dei locali.

LA SPIAGGIA - Dopo mesi chiusi in casa tutti sognano di poter passare qualche giorno di relax in spiaggia. Ma anche per potersi crogiolare al sole bisognerà stare attenti a non avvicinarsi al proprio dirimpettaio. E così i gestori degli stabilimenti dovranno prevedere la prenotazione obbligatoria, la distanza minima di un metro e uno spazio di 10 mq per ogni ombrellone. Oltre a vigilare sugli sport di gruppo (racchettoni sì, beach volley no).

IN PALESTRA - Ma prima di andare in spiaggia, bisognerà anche rimettere a posto il fisico. Ecco quindi la tanto agognata riapertura delle palestre. Ma attenzione, anche qui ci sono luoghi particolarmente "pericolosi". L'invito è quello di andare già in tuta e non utilizzare lo spogliatoio, in alternativa i gestori dovranno assicurarsi che gli ingressi siano scaglionati. Anche gli attrezzi andranno igienizzati dopo ogni utilizzo. Autorizzati allenamenti individuali ma non quelli di gruppo.

IN CHIESA - Il ritorno in chiesa sarà un altro cambiamento radicale. Le messe dovranno prevedere un numero massimo di fedeli che non saranno seduti vicini (tranne i gruppi familiari nelle panche a loro destinati). Acquasantiera vuota, vietati segno della pace, coro e libretto tra i banchi. Il sacerdote dovrà fornire l'ostia in mano che il fedele dovrà tenere tesa per tenere la distanza di sicurezza.

PARRUCCHIERE ED ESTETISTA - Rimarrà nella storia quel "Giovanni neanche io vado dal parrucchiere" detto (per errore) dal presidente Mattarella durante uno dei suoi discorsi nel pieno dell'emergenza. E così, anche i parrucchieri potranno riaprire le porte. Ai clienti verrà chiesta la prenotazione obbligatoria e la mascherina per tutta la prestazione. Dpi che dovranno indossare anche i parrucchieri, ivi compresa la visiera. Sanificazione delle poltrone e addio alle riviste per le clienti che dovranno passare il tempo in altro modo.

IL RISTORANTE - La riapertura dei ristorante è stato oggetto di grande discussione. Soprattutto perché le ferree regole chieste dagli esperti sono state respinte dai ristoratori. Il compromesso è però arrivato: mascherine per camerieri, divieto di buffet, un metro di distanza tra clienti (ad eccezione dei congiunti). E prenotazione da privilegiare ma non obbligatoria.

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