E' cominciata la fase della convivenza col virus, la riapertura dei negozi porta co sè una nuova socialità, Il governo e gli esperti avevano annunciato che il ritorno alla normalità avrebbe dovuto essere lento. E così ristoranti, bar, mezzi pubblici, chiese e anche le spiagge: tutti luoghi di "aggregazione" che avranno nuove istruzioni di utilizzo. Andiamo a vederle una per una.
I MEZZI PUBBLICI - Nelle grandi città si sta favorendo una mobilità alternativa, ma non sarà azzerato l'uso del mezzo pubblico. Chi ne usufruirà dovrà però fare particolare attenzione. Entrate e uscita sarà differenziata. Saranno ovviamente contingentati gli ingressi, bisognerà impedire la calca e quindi autisti e manovratori potranno anche saltare le fermate se le condizioni non saranno di sicurezza. E ovviamente mascherine, igienizzanti e sanificazione dei mezzi.
I NEGOZI - Sono quelli che hanno subito il colpo maggiore dal punto di vista economico. I negozi ora potranno rialzare le saracinesche ma dovranno garantire distanze minime tra i clienti, obbligo di guanti per commessi ma anche clienti che proveranno i vestiti. Importante il ricambio d'aria e la sanificazione quotidiana dei locali.
LA SPIAGGIA - Dopo mesi chiusi in casa tutti sognano di poter passare qualche giorno di relax in spiaggia. Ma anche per potersi crogiolare al sole bisognerà stare attenti a non avvicinarsi al proprio dirimpettaio. E così i gestori degli stabilimenti dovranno prevedere la prenotazione obbligatoria, la distanza minima di un metro e uno spazio di 10 mq per ogni ombrellone. Oltre a vigilare sugli sport di gruppo (racchettoni sì, beach volley no).
IN PALESTRA - Ma prima di andare in spiaggia, bisognerà anche rimettere a posto il fisico. Ecco quindi la tanto agognata riapertura delle palestre. Ma attenzione, anche qui ci sono luoghi particolarmente "pericolosi". L'invito è quello di andare già in tuta e non utilizzare lo spogliatoio, in alternativa i gestori dovranno assicurarsi che gli ingressi siano scaglionati. Anche gli attrezzi andranno igienizzati dopo ogni utilizzo. Autorizzati allenamenti individuali ma non quelli di gruppo.
IN CHIESA - Il ritorno in chiesa sarà un altro cambiamento radicale. Le messe dovranno prevedere un numero massimo di fedeli che non saranno seduti vicini (tranne i gruppi familiari nelle panche a loro destinati). Acquasantiera vuota, vietati segno della pace, coro e libretto tra i banchi. Il sacerdote dovrà fornire l'ostia in mano che il fedele dovrà tenere tesa per tenere la distanza di sicurezza.
PARRUCCHIERE ED ESTETISTA - Rimarrà nella storia quel "Giovanni neanche io vado dal parrucchiere" detto (per errore) dal presidente Mattarella durante uno dei suoi discorsi nel pieno dell'emergenza. E così, anche i parrucchieri potranno riaprire le porte. Ai clienti verrà chiesta la prenotazione obbligatoria e la mascherina per tutta la prestazione. Dpi che dovranno indossare anche i parrucchieri, ivi compresa la visiera. Sanificazione delle poltrone e addio alle riviste per le clienti che dovranno passare il tempo in altro modo.
IL RISTORANTE - La riapertura dei ristorante è stato oggetto di grande discussione. Soprattutto perché le ferree regole chieste dagli esperti sono state respinte dai ristoratori. Il compromesso è però arrivato: mascherine per camerieri, divieto di buffet, un metro di distanza tra clienti (ad eccezione dei congiunti). E prenotazione da privilegiare ma non obbligatoria.