Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il Dpcm con le misure sulla cosiddetta Fase 2 dell'emergenza coronavirus. Le riaperture di negozi, bar, ristoranti e altre attività inizieranno da lunedì 18 maggio. Nel documento di 21 pagine viene comunque data alle Regioni e alle Province autonome la delega di stabilire date diverse in base alla situazione epidemiologica
In piscina dal 25 maggio, lettini disinfettati e 7 mq a persona Dal 25 maggio potranno riaprire anche le piscine, ma le Regioni potranno anticipare o posticipare le aperture. E' quanto prevede poi il Dpcm, con il quale vengono stabilite una serie di regole per l'utilizzo degli impianti. Tra queste, l'obbligo di disinfettare sdraio, lettini e ombrelloni ad ogni cambio di persona o nucleo familiare, la possibilità di misurare la temperatura a tutti, una 'densità di affollamento' in vasca calcolata con un indice di "7 mq di superficie a persona". Stesso spazio deve essere garantito nelle aree solarium.
Dal 3 giugno niente quarantena per gli spostamenti in Ue Dal 3 giugno sparisce ogni limitazione - e non c'è più quarantena - per gli spostamenti all'estero verso gli Stati dell'Unione europea e dell'area Schengen, la Gran Bretagna, Andorra e il Principato di Monaco, San Marino e Città del Vaticano. Restano vietati gli spostamenti per altri Paesi, "salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza".
Dal 15 giugno via agli spettacoli all'aperto fino a 1.000 persone Gli spettacoli nei teatri, sale da concerto, cinema possono riprendere dal 15 giugno "con posti a sedere preassegnati e distanziati", nel rispetto della distanza di un metro per personale e spettatori. Nel nuovo Dpcm viene indicato un numero massimo di 1.000 persone per spettacoli all'aperto; 200 persone per spettacoli al chiuso, per singola sala. Le regioni possono stabilire una diversa data in relazione al contagio. Resta il divieto per sale da ballo e discoteche.
Mascherina al cinema e ai concerti, niente pop corn e bibite Per la riapertura di cinema, teatri, nonché per spettacoli e concerti, si dipongono distanziamento anche tra gli artisti, misurazione della febbre a maestranze e pubblico, con divieto di partecipazione per chi ha più di 37,5 gradi di febbre; uso obbligatorio della mascherina e niente vendita di cibo, quindi stop a pop corn e bibite. Le regole sono fissate in uno degli allegati al Dpcm firmato dal premier Conte e prevedono, tra l'altro, uso ove possibile di biglietti elettronici e limitazione dell'uso del contante, pulizia dei locali anche tra uno spettacolo e l'altro, mantenimento delle distanze personali anche nell'accesso ai servizi igienici.
Dal 15 giugno bambini in centri estivi Inoltre, a decorrere dal 15 giugno, è consentito l'accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all'aria aperta, con l'ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformità alle linee guida del dipartimento per le politiche della famiglia.
Accesso ai luoghi di culto ma distanza di un metro L'accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative "tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal governo e dalle rispettive confessioni".
I cortei restano vietati, manifestazioni solo "in forma statica" Tutti i cortei restano vietati a data da destinarsi. Secondo il Dpcm, "lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche è consentito soltanto in forma statica, a condizione che, nel corso di esse, siano osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento, nel rispetto delle prescrizioni imposte dal questore".
Ancora stop a centri benessere e culturali Restano sospese anche le attività dei centri benessere, termali (con l'eccezione delle attività che rientrano nei livelli essenziali di assistenza), quelli culturali e sociali.