Fase 2, il governatore Cirio: "Il Piemonte vuole aprire tutto, ma per sempre"
"Scelta graduale per una ripresa in sicurezza sia per i cittadini che per gli esercenti", conferma il presidente della Regione elencando i vari step della ripartenza commerciale
"Abbiamo ottenuto un grande risultato perché era importante aprire e farlo in sicurezza, ma rendendo anche sostenibile la ripartenza con regole attuabili e che non uccidessero le nostre attività". Così il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio guardando alla fase 2 al via dal 18 maggio. "Abbiamo linee guida con cui possiamo guardare positivamente al futuro perché il Piemonte vuole aprire tutto, ma vuole aprire per sempre", sottolinea.
Ripartenza step by step - Da lunedì 18 maggio riapriranno tutti i negozi al dettaglio, i saloni per parrucchieri, i centri estetici, gli studi di tatuaggio e piercing e tutti i servizi per gli animali (oltre alle toelettature già attive potranno riprendere l'attività i dog sitter, le pensioni e l'addestramento). Sempre da lunedì riapriranno anche tutte le altre strutture ricettive al momento ancora chiuse e i musei.
Dal 18 maggio saranno consentiti anche tutti gli sport all'aria aperta in forma individuale o in coppia con il proprio istruttore, purché sempre nel rispetto delle distanze e delle relative disposizioni di sicurezza. "Dal 20 maggio torneranno operativi nei mercati anche i banchi extralimentari, per consentire - spiega il governatore Cirio - i tempi di adeguamento alle nuove linee guida per la sicurezza e permettere ai Comuni di tracciare i nuovi spazi sulle aree mercatali. E dal prossimo weekend i bar e i ristoranti".
"Piemonte non è a rischio, parametri ok" - "La nostra non è una regione a rischio. Noi abbiamo tutti i parametri a posto. Oggi il famoso rapporto R con zero, risulta essere a quota 0,34, quindi decisamente al di sotto dei livelli di guardia", precisa Cirio.
"Se c'è uno slittamento di qualche giorno per alcune attività - aggiunge, - questo dipende solo dal fatto che da noi il contagio si è diffuso più tardi".
"L'immagine di un Piemonte fermo perché malato è quanto di più fuorviante - precisa, - tanto è vero che allo stato attuale in tutto il Paese le tre regioni che il governo e il comitato tecnico scientifico considerano sorvegliate speciali sono Lombardia, Umbria e Molise".
"La nostra esigenza è quella di una ripartenza sostenibile ed è quello che gli operatori ci hanno chiesto - conclude Cirio. - Abbiamo voluto bilanciare la giusta cautela con la necessità della ripartenza e abbiamo trovato un giusto equilibrio tra il diritto al lavoro e il diritto alla salute. Insomma: un'ottima mediazione tra la prudenza e l'economia, per una regione che vuole aprire tutto ma aprire per sempre".
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