"Misteriosi casi di Covid-Like con polmonite ma negativi al tampone: sono tantissimi, almeno pari ai positivi", è l'allarme che lancia il presidente del 118 Mario Balzanelli. "Vanno identificati al più presto", aggiunge. E, ancora, "per scovare il virus è necessaria l'analisi del liquido del lavaggio bronco-alveolare", sottolinea. Ecco chi sono i Covid-Like, che sintomi presentano e perché l'infezione non emerge a un primo controllo.
Chi sono i Covid-Like? - "E' un popolo che va identificato ed è necessario garantire che tutti facciano la broncoscopia e le cure per il Covid. Uno studio approfondito - spiega il presidente del 118 Balzanelli - potrebbe costringerci a rivalutare i numeri di tutta l'epidemia. I malati in questo caso potrebbero essere il doppio degli attuali stimati in base al risultato del tampone".
Secondo l'esperto, tali pazienti presentano "insufficienza respiratoria grave e un quadro clinico identico ai positivi al test, a partire dalle polmoniti interstiziali. Sono del tutto simili, ma il virus non emerge dal tampone. Per scovarlo è necessaria l'analisi del liquido del lavaggio bronco-alveolare".
Quanto al dilemma epidemiologico nazionale, su quanti sono realmente i pazienti Covid-19, secondo Balzanelli "non si ha, al momento, alcuna certezza in merito alla reale diffusione dell'infezione di Sars-CoV-2 nella nostra popolazione. Il numero dei contagi considerati nelle statistiche ufficiali è direttamente proporzionale al numero dei tamponi eseguiti (attualmente circa il 5% della popolazione), il che, a sua volta, è enormemente inferiore rispetto alla necessità di effettuare screening di massa della popolazione finalizzati a individuare i positivi asintomatici o paucisintomatici, soggetti altamente infettanti, che sono l'elemento valutativo 'chiave' da prendere in considerazione riguardo le dimensioni del contagio".
"Non sempre, peraltro, - sottolinea Balzanelli - il tampone documenta la realtà. Si documentano, a livello nazionale, rispetto alla sensibilità del test del tampone, percentuali assai elevate di falsi negativi, non inferiori al 30-40%".
"Nella nostra esperienza, effettuata presso la Covid-19 Station del Set 118 di Taranto, presso cui sono centralizzati tutti i pazienti con sospetto clinico di Covid-19 della provincia di Taranto, quasi il 50% dei pazienti con sintomatologia clinica e quadro radiologico assai 'suggestivo' di polmonite interstizio-alveolare da Covid-19, diagnosticato alla TC del torace nelle fasi immediatamente successive all'accesso, presentavano un doppio tampone negativo - prosegue il presidente. - In alcuni casi, tracce del virus sono state identificate in un secondo momento mediante esame broncoscopico effettuato nell'UO di Pneumologia dell'ospedale Covid- Moscati, a prova del fatto che l'esito negativo del tampone non necessariamente è indicativo di infezione".
"Coerentemente alle linee guida Siaarti (Società italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva) e dell'Aipo (Associazione italiana pneumologi ospedalieri) il paziente con sintomatologia acuta respiratoria 'tipica', polmonite interstizio-alveolare diagnosticata alla TC, quadro laboratoristico compatibile (pressoché costante riscontro di linfocitopenia) e doppio tampone negativo deve, a nostro parere, essere sottoposto in tempi brevi a ricerca del virus nelle basse vie respiratorie mediante esame broncoscopico, oltre che essere considerato clinicamente quale un 'paziente Covid' e comunque è indispensabile che sia gestito in area ospedaliera 'Covid protetta', proprio come realizzato qui a Taranto dal percorso dedicato predisposto dalla Azienda ASL", conclude il presidente della Societa' italiana sistema 118.