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Fase 2, De Luca non firma l'intesa Stato-Regioni: "Lunedì la Campania non riapre"

Il governatore campano non è d'accordo nemmeno sugli spostamenti tra Regioni: "Liberi tutti dal 3 giugno? Io non lo so, ragionerò il 2 giugno sulle base dei dati epidemiologici"

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"La Campania non è d'accordo e non ha sottoscritto l'intesa Stato-Regioni che alcuni media presentano come condivisa all'unanimità". Lo afferma il governatore Vincenzo De Luca, sottolineando che sulla Fase 2 "c'è un clima di confusione: dovremo aprire lunedì mattina, ma noi non apriamo né i ristoranti, né i pub, né altro per serietà".

"Il governo non può scaricare la responsabilità sulle Regioni" "Su alcune norme di sicurezza generale deve pronunciarsi il ministero della Salute, non è possibile che il governo scarichi opportunisticamente tutte le decisioni sulle Regioni. Non è accettabile", aggiunge De Luca alla trasmissione tv "In mezz'ora in più".

Via libera alla risotrazione rinviato al 21 maggio La Campania, spiega De Luca, ha preferito rinviare il via libera alla ristorazione di tre giorni, "il tempo necessario per avere una interlocuzione seria con le categorie economiche e dare il tempo per le sanificazioni o per procurarsi elementi necessari alle riaperture, come i pannelli divisori". Via libera dunque per queste attività (nel servizio al tavolo, quello da asporto era già possibile ad esempio per le pizzerie) solo giovedì 21 maggio.

"Spostamenti interregionali dal 3 giugno? Non lo so, dipende dai dati" Il governatore campano non è d'accordo nemmeno sugli spostamenti tra regioni a partire dal 3 giugno, come annunciato in conferenza stampa dal premier Giuseppe Conte. "Liberi tutti dal 3 giugno? Io non lo so, ragionerò il 2 giugno sulle base dei dati epidemiologici", sottolinea De Luca. "Se il contagio sarà effettivamente contenuto, bene; ma se i livelli saranno ancora elevati, agiremo di conseguenza", dice De Luca lasciando intendere che la Campania potrebbe varare in quel caso misure restrittive.

Zaia: "Il governo paga lo scotto che l'autonomia non è di casa" "Noi come Regioni abbiamo garantito in questi quasi 90 giorni leale collaborazione, evitando ogni polemica, e mettendo sempre al centro i cittadini. Penso il governo, in maniera neanche tanto recondita, paghi lo scotto che la visione autonomista e federalista non è di casa; vanno sempre avanti un po' con il freno mano tirato". Così il governatore del Veneto, Luca Zaia, risponde ai cronisti sui motivi che hanno indotto ad un'ulteriore trattativa sul filo di lana tra Regioni e governo sulle linee guida da inserire nel nuovo Dpcm.

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