Lo hanno abbandonato nel cortile di casa in pieno lockdown. Per ben due mesi un cane di circa sei anni è rimasto senza cibo né acqua. E' successo a Campli, in provincia di Teramo. Un miracolo che questo scricciolo sia sopravvissuto. Oggi, salvato e recuperato dai volontari dell'Oipa, Libero cerca una famiglia che lo adotti e non lo lasci più.
Con quello che per molti è stato un provvedimento preso in grave ritardo, il Governo ha sbloccato le adozioni di cani e gatti. Tra le storie emerse dal lockdown ce n'è una che non può lasciare indifferenti.
E' quella di un cane abbandonato dalla famiglia nel cortile di casa dopo lo scoppio della pandemia da coronavirus e le misure di contenimento prese. Questo musetto, che per ben due mesi è rimasto senz'acqua né cibo, è stato come invisibile. La popolazione era chiusa in casa. Non c'era modo per un cane così piccolo e fragile di farsi notare. Solo con l'allentamento del lockdown, un ragazzo si è accorto della sua presenza e l'ha segnalata ai volontari dell'Oipa di Teramo.
Lo hanno chiamato Libero nella speranza che a breve questo cagnolino malconcio e denutrito possa idealmente sfuggire al dolore che i suoi proprietari gli avevano inflitto. Non era nemmeno microchippato. Impossibile risalire agli autori di questa barbarie.
Il veterinario ha stabilito che dovrebbe avere intorno ai sei anni. Lo stanno curando con tutto l'amore possibile: era affetto da una cheratocongiuntivite, che lo aveva reso semi cieco, ma adesso ricomincia a vedere di nuovo. Era anemico, ma anche questo problema è risolvibile, perché gli stanno somministrando le vitamine e migliora giorno dopo giorno. Fra un paio di mesi Libero dovrebbe essere pronto per l’adozione.
I volontari sono rimasti colpiti da questa storia che supera in crudeltà quella di qualsiasi abbandono. A sconvolgere è stata la scelta deliberata di dimenticarlo in giardino come un qualsiasi rifiuto di cui sbarazzarsi clandestinamente. Libero era stato condannato a una morte per stenti.
Invece la forza di questo cagnolino ha vinto sui soprusi. I volontari assicurano che nel giro di un paio di mesi potrà fare una vita normale se qualcuno vorrà portarlo a casa con sé.
Ecco l’indirizzo email per chi volesse adottare Libero o contribuire alle sue cure: teramo@oipa.org.