Giuseppe Conte non ha cambiato idea: l'Italia deve dire no al Mes. "Non ci serve" ha più volte dichiarato il premier. Poco cambia, secondo Conte, se adesso sul tavolo c'è il "nuovo Meccanismo europeo di stabilità". In ballo, per l'Italia, potrebbero esserci 37 miliardi che ci verrebbero prestati a tasso zero. Le famose "condizionalità", però, potrebbero far diventare amarissimo lo "zuccherino" europeo. Ecco, quindi, che Conte - secondo quanto riportato da Repubblica -avrebbe ribadito anche nelle ultime ore il suo pensiero: "No al Mes, a meno che non se ne avvalga anche la Francia". Al momento nessun Paese ha chiesto di potersi avvalere del nuovo Mes.
M5s, Crimi: "Sul Mes decide il Parlamento senza un vincolo di maggioranza" - "Su un tema che può impegnare il Paese per i prossimi dieci anni devono decidere i parlamenti. Sul Mes non può esserci un vincolo di maggioranza". Lo ha detto, intervistato dal Fatto Quotidiano, il capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi. Il nuovo testo sul fondo parla di un sistema di allerta che scatterebbe per i Paesi che non dovessero restituire il prestito. E se c`e' un sistema di allarme ci sono anche delle conseguenze, quindi condizionalità. Ci dovranno spiegare quali, ma noi restiamo sul no al Mes".
L'obiettivo Recovery Fund - Il bersaglio a cui punta da tempo Giuseppe Conte - constatata l'impossibilità di arrivare ai Coronabond dopo l'ostracismo di alcune forze europeee, Germania e Olanda in primis - resta il Recovery Fund. A giudizio del premier, insieme agli acquisti dei titoli di Stato da parte della Bce, è in grado di mettere al riparo il nostro Paese e di creare le condizioni per la ripresa. L'approvazione da parte del Parlamento Ue della risoluzione sul Recovery Fund per la ripartenza post-coronavirus è certamente un obiettivo (molto importante) centrato.