FOTO24 VIDEO24 2

Dl Rilancio, Berlusconi attacca: "Non aiuta i cittadini, il governo non ci ha ascoltato"

Il leader di Forza Italia al Tg5: "Per il commercio misure deboli e insufficienti, come se non si fosse colta la gravità della situazione"

"Il decreto rilancio non risponde alle esigenze dei cittadini e delle imprese che sono in difficoltà". Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in una intervista al Tg5. Berlusconi è duro con la maggioranza ("Ma chi ha scritto queste follie? Gente che non ha mai lavorato") e attacca il governo ("Non siamo stati ascoltati") ma assicura comunque la disponibilità al confronto in Parlamento.

"Arriverà liquidità a lavoratori e imprese? Arriveranno i DPI a tutti i cittadini? Fino ad adesso la risposta è sempre stata no. E il decreto rilancio con le sue 495 pagine non abbassa la pressione fiscale, non semplifica le pastoie burocratiche, non moltiplica gli investimenti a fondo perduto che sono davvero indispensabili. Quindi no, il decreto rilancio non risponde alle esigenze dei cittadini e delle imprese che sono in difficoltà" ha aggiunto Berlusconi.


"Noi da subito abbiamo messo a disposizione del governo la nostra esperienza, competenza e buonsenso, abbiamo presentato più di 150 modifiche al decreto Cura Italia e altrettante al dl Liquidità ma finora il governo non ci ha voluti ascoltare. Conte ha detto che auspica che maggioranza e opposizioni possano migliorare il testo in Parlamento. Noi siamo come sempre disponibili e abbiamo molte idee per migliorarlo. Ma ci ascolteranno? Io spero di sì perché gli italiani non possono più aspettare" ha precisato il leader di Forza Italia.

Molti i punti su cui intervenire, secondo l'ex premier. Il commercio, ad esempio, per cui sono previste "misure deboli e insufficienti, come se non si fosse colta la gravità della situazione. Servivano più contributi a fondo perduto per negozianti e ristoratori, la liquidità vera per le imprese ancora non c'e'".

E poi il turismo: "Come Ppe abbiamo già scritto e parlato con von der Leyen dicendo che gli accordi tra Stati europei sono inaccettabili e servono regole comuni per far ripartire in sicurezza i viaggi in tutta Europa. Il turismo andrà male ovunque, ma in Francia il governo ha stanziato 18 miliardi per il turismo, da noi solo 4. Questo non è colpa dell'Europa ma solo del nostro governo"

Espandi