Per i fan di Lino Banfi è un evento imperdibile. Infinity presenta la versione restaurata de "L'allenatore nel pallone", il film del 1983 diretto da Sergio Martino diventato con il passare degli un cult assoluti. Sarà disponibile in esclusiva sulla piattaforma a partire da venerdì 15 maggio. La commedia con il comico pugliese andrà ad aggiungersi a "Borotalco" e "Mediterraneo" già disponibili nella versione restaurata da Infinity.
LEGGI ANCHE:
“Siamo molto orgogliosi di poter dare la possibilità al grande pubblico di godere ancora una volta, o per la prima volta, di uno straordinario cult italiano come L’Allenatore nel Pallone, in versione restaurata”, ha dichiarato Pablo Falanga, Direttore Commerciale di Infinity. “Un film ancora oggi molto attuale e amato da tutte le generazioni, che ha saputo unire la passione del cinema a quella del calcio, regalando agli spettatori scene e tormentoni indimenticabili”.
LE DIECI COSE CHE DEVI SAPERE SU "L'ALLENATORE NEL PALLONE":
- La trama del film fu ispirata al regista Sergio Martino da un episodio realmente accadutogli. Infatti, di ritorno da un viaggio in Sud America, incontrò sull'aereo per Rio De Janeiro Luciano Nizzola e Luciano Moggi, all'epoca dirigente del Torino, che erano di ritorno dal Brasile dove avevano trattato l'acquisto di Junior.
- Molte scene in cui si vede la Longobarda giocare sono in realtà immagini di partite vere del campionato 1983-84. Sergio Martino scelse apposta la maglietta bianca per la squadra allenata da Canà perché somigliante alla seconda maglia di molte squadre dell'epoca.
- Tra i luoghi che si vedono nelle scene girate a Rio c'è un murales con i calciatori del Brasile realizzato dai tifosi brasiliani come scherno nei confronti della Nazionale che era stata eliminata dall'Italia al Mundial 1982. Toninho Cerezo, ritenuto responsabile di non aver marcato a dovere Paolo Rossi, era raffigurato insieme a dei polli.
- Nel film compaiono molti protagonisti reali della serie A del 1983: Nils Liedholm, Giancarlo De Sisti, Roberto Pruzzo, Francesco Graziani, Carlo Ancelotti, Odoacre Chierico, Oscar Damiani, Luciano Spinosi, Roberto Scarnecchia, Zico e Sergio Santarini. Ci sono anche i giornalisti Fabrizio Maffei, Giorgio Martino, Giampiero Galeazzi, Aldo Biscardi, Nando Martellini e Gianfranco Giubilo.
- La colonna sonora del film è stata curata dai fratelli De Angelis, meglio noti come Oliver Onions. tra gli anni 70 e gli 80 le loro sigle di cartoni animati e soprattutto le colonne sonore dei film di Bud Spencer e Terence Hill e dello sceneggiato televisivo Sandokan diventarono iconiche di quel periodo.
- Il nome dell'allenatore Oronzo Canà è stato ispirato da un vero allenatore, Oronzo Pugliese, attivo tra gli anni 40 e la fine dei 70. Era popolare sopratutto per la sua capacità di spronare i suoi giocatori. Fu protagonista di una storica doppia promozione del Foggia dalla serie C alla A e poi allenò anche la Roma.
- Il viaggio di Canà e Bergonzoni, alla ricerca di un nuovo talento sudamericano, è in parte ispirato al viaggio in Brasile, avvenuto nel 1983, del presidente del Catania Angelo Massimino e del suo allenatore Gianni Di Marzio. I due tornarono in patria con i non proprio indimenticabili Luvanor e Pedrinho.
- Anche la storia dell'acquisto di Aristoteles è ispirata a una reale vicenda del nostro campionato di serie A. La Pistoiese, nel 1981, aveva mandato in Sudamerica il vice-allenatore Giuseppe Malavasi per acquistare una giovane promessa. Malavasi tornò con Luis Silvio Danuello, passato alla storia come uno dei maggiori oggetti misteriosi approdati nel nostro campionato.
- La prima scena di esultanza del pubblico per la promozione della Longobarda, all'inizio del film, è in realtà quella dei tifosi della Sambenedettese per la salvezza ottenuta l'anno prima. Uno degli spezzoni delle partite della Longobarda, quello in cui si vede il gol di testa dell'Inter, venne riutilizzato da Sergio Martino per il film "Mezzo destro, mezzo sinistro", girato l'anno seguente.
- Nella scena finale del film la sceneggiatura originale prevedeva che Canà venisse portato in trionfo dai due capi ultrà. I due nel sollevare Lino Banfi lo presero per i testicoli. L'infortunio ispirò una celebre battuta di quella scena ("mi avete preso per un c......ne") che inizialmente non era prevista.
POTREBBE INTERESSARTI: