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I governatori lanciano l'ultimatum sulla "fase 3": Boccia assicura linee guida, lunedì convocato il vertice

Ai governatori del centrodestra si aggiunge anche il pugliese Emiliano: tutti vogliono garanzie per ripartire il più presto possibile

Milano, i navigli pattugliati per evitare gli assembramenti

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A premere e lanciare ultimatum per riaprire il più possibile servizi e negozi dal 18 maggio ormai non sono più solo i governatori leghisti e del centrodestra. A Friuli, Veneto, Alto Adige, Liguria e Calabria si aggiunge infatti anche il dem Michele Emiliano. E a tutti ora risponde il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, che assicura che le Regioni avranno presto le linee guida da seguire per le riaperture.

Emiliano, ultimo in ordine di tempo, ha detto chiaramente che se le linee guida dell'Inail non arriveranno per il 18 maggio, la sua Puglia aprirà lo stesso barbieri, parrucchieri e centri estetici sulla base dei protocolli regionali "che ci paiono più che sufficienti". E anche sull'onda della "protesta", lunedì è stato convocato il confronto Stato-Regioni al quale parteciperanno anche il premier Giuseppe Conte, e il ministro della Salute, Roberto Speranza.

E Stefano Bonaccini, governatore dem dell'Emilia Romagna (che ha urgenza di ripartire sul fronte sia della produzione sia del turismo), in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni fa sapere di aver ricevuto "da tanti" suoi 'colleghi' "la richiesta di avere certezza che dal 18 maggio possano riaprire gli esercizi e le attività commerciali oggi chiuse, ovviamente sulla base dell'andamento epidemiologico e il rispetto di protocolli di sicurezza condivisi".

Sull'urgenza del vertice si dice d'accordo anche il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, che concorda sullo "spirito della richiesta" e sulla "necessità di avere chiarezza, anche per poter dare per tempo le dovute informazioni" a chi deve riaprire e deve sapere come, a quali distanze, con quale contingentamento, tornare in attività.


Da parte sua il governatore del Veneto, Luca Zaia, chiede che "il governo chiarisca subito questa partita" della riapertura, e si attende già lunedì "una soluzione" anche perché "c'è la convergenza con molti colleghi, se non la quasi totalità" sul fatto che "il punto di caduta sia il 18 maggio", e che il primo giugno sia troppo tardi. A se non arriveranno soluzioni condivise, ormai è una certezza, i governatori apriranno a modo loro.

E' però lo stesso Boccia a rassicurare che "dal 18 ci sarà una nuova fase, che porterà a una differenziazione territoriale", e "stiamo lavorando per far ripartire questa differenziazione territoriale, dal 18 maggio potranno riaprire gran parte delle attività economiche", ma "non possiamo far ripartire attività senza protocolli di sicurezza". Boccia vuole un passo indietro da chi ha fatto, o prepara, fughe in avanti. "Comprendo l'esigenza delle Regioni di avere un quadro che consenta di avviare le riaperture differenziate e ringrazio i presidenti per la condivisione con il governo dell'esigenza di avere linee guida nazionali elaborate dal comitato scientifico su proposta Inail, sulla cui base eventuali ordinanze regionali, emesse prima delle nuove misure, dovranno essere riformulate, a tutela della salute pubblica e della sicurezza sul lavoro".

Poi l'annuncio di una novità: "Da questa settimana ogni cittadino potra' vedere la situazione dei contagi della propria regione: da giovedì il ministero della Salute presenterà i dati regione per regione, che saranno raccontati agli italiani ogni settimana".

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