Prima l'atterraggio a Ciampino, poi il lungo abbraccio ai genitori e il saluto ai rappresentanti delle istituzioni, infine l'incontro con i pm. A loro Silvia Romano darà le prime risposte alle tante domande che l'attendono dopo il rientro in Italia, avvenuto diciotto mesi dopo il giorno del rapimento in Kenya. Finalmente a casa, e adesso lo Stato, che tanto ha fatto per liberarla, vuole sapere tutto quello che c'è da sapere sull'anno e mezzo durante il quale la giovane cooperante milanese è rimasta nelle mani dei sequestratori. Tutto quel che è successo dal 20 novembre 2018 - giorno in cui l'allora 23enne fu rapita da un commando di uomini armati di Ak47 sulla costa del Kenya, a Chakama, a circa 80 chilometri a ovest di Malindi nella contea di Kilifi, nel sud est del Paese - andrà ricostruito. Fonti autorevoli hanno confermato che la giovane si è covertita all'Islam (come ha fatto subito capire l'abito islamico che aveva indosso quando è atterrata a Ciampino) e lo avrebbe fatto "senza costrizioni".
Fonti investigative: "Si è convertita all'Islam" - Silvia Romano si è convertita all'Islam. E' quanto si è appreso da fonti investigative (tutto poi confermato dalla giovane ai pm, ndr) poco dopo l'arrivo della 24enne milanese a Ciampino. Le fonti non escludevano che la giovane cooperante avesse preso questa decisione trovandosi in una situazione di prigionia e quindi probabilmente psicologicamente influenzata, ma la Romano ha poi negato questa ipotesi ai pm (leggi).
Silvia Romano: "Convertita all'Islam? Prima ne voglio parlare con la mia famiglia" - L'abbraccio ai genitori, tanto atteso e diventato finalmente realtà dopo 18 mesi di prigionia, è stato solo il primo passo verso il ritorno alla normalità per la giovane milanese. Del cambio di fede religiosa, e della sua prigionia, la 24enne ha prima voluto parlare con la propria famiglia. Poi, la lunga deposizione ai pm di Roma.