Silvia Romano, la cooperante milanese rapita in Kenya nel 2018 e liberata sabato dopo 18 mesi di sequestro, è rientrata in Italia con un volo atterrato all'aeroporto di Ciampino. La giovane volontaria sarà portata in Procura a Roma per essere ascoltata dai pm che hanno avviato un'indagine per rapimento a scopo di terrorismo. Ad accoglierla allo scalo i familiari, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il premier Giuseppe Conte.
La giovane è scesa dalla scaletta dell'aereo salutando e sorridendo, con indosso una veste tradizionale islamica verde e sul volto una mascherina anti-coronavirus. Subito dopo si è fermata a parlare con le autorità per i saluti di rito (toccandosi i gomiti come imposto dalle regole anti-Covid), e quindi ha abbracciato calorosamente i genitori, visibilmente commossi, ripetendo loro: "Sono stata forte". Quindi, rivolta a tutti gli altri, ha detto: "Sto bene per fortuna, fisicamente e mentalmente, sono felicissima, ora voglio stare solo con la mia famiglia".
A Milano, città d'origina di Silvia, un lungo applauso durato circa cinque minuti e campane a festa hanno accolto alle 14 in punto l'arrivo in Italia della giovane. Al rintocco delle campane della chiesa in fondo a via Casoretto, quartiere in cui la giovane abita con la mamma, i vicini di casa e persone in strada hanno organizzato un flash-mob per manifestare la loro gioia.
Conte: è un segnale che lo Stato c'è Il premier Conte, dopo il saluto alla cooperante, ha sottolineato che il rientro di Silvia "in questo momento di grande difficoltà è un segnale che lo Stato c'è. Questi risultati si ottengono solo se c'è abnegazione: in particolare dell'Aise (l'Agenzia informazioni e sicurezza esterna), ma anche della Farnesina e dell'unità di crisi, del ministro Di Maio, dell'autorità giudiziaria. Quando lavoriamo insieme coesi, concentrati, ce la facciamo sempre. E' un bel giorno, sono molto contento per Silvia, per i suoi genitori e per tutti gli italiani che hanno atteso questo momento". Conte ha quindi sottolineato che per la liberazione "eravamo in dirittura finale da qualche mese, ma abbiamo mantenuto" il segreto perché queste sono "operazioni che necessitano di riserbo".
Di Maio: "Al lavoro anche per altri italiani in prigionia" La felicità per la liberazione di Silvia Romano non deve far dimenticare "tutti gli altri cittadini italiani ancora in stato di prigionia all'estero". Per loro il ministro Luigi Di Maio, ha garantito che le autorità lavoreranno "per riportarli a casa: l'Italia non lascia indietro nessuno. Il lavoro continuerà già dalle prossime ore".
Salvini: "Nulla è gratis, ma non chiedo ora" Il leader della Lega, Matteo Salvini, pur esprimento soddisfazione per il ritorno di Silvia Romano ha sottolineato che "è chiaro che nulla accade gratis, ma adesso non è il momento di chiedere chi ha pagato cosa. Io ho visto come lavorano le nostre forze dell'ordine e porto enorme rispetto
verso chi corre rischi".