Coronavirus, Messico: i figli di El Chapo fanno rispettare il lockdown con la violenza
L'ordine sarebbe arrivato direttamente dal padre che detta legge dalla sua cella
In Messico gli aiuti contro il coronavirus con l'effigie di El Chapo
In Messico i figli del boss della droga Joaquin El Chapo Guzman minacciano con la violenza chi viola le regole del lockdown per il coronavirus in una città sotto il controllo del loro cartello. Secondo alcuni media americani Ivan Archivaldo Guzman e Jesus Alfredo Guzman stanno cercando di far rispettare il coprifuoco a Culiacan minacciando i trasgressori con pestaggi, arresti e multe. E aiuterebbero le famiglie di quelli colpiti dal virus.
"Dopo le 10 di sera, tutti devono stare nelle loro case a causa del coronavirus, altrimenti saranno puniti, questi sono ordini dall'alto (da Los Chapitos)", ha spiegato un membro dei Sinaloa in un video condiviso online. E in un altro filmato hanno fatto sapere che "chi viene scoperto a circolare durante il coprifuoco se non è un lavoratore essenziale verra' 'trattenuto' per due giorni e dovrà pagare una multa".
Secondo quando riporta "La Stampa", l'ordine arriverebbe direttamente da El Chapo dalla sua cella nel penitenziario di Florence, in Colorado, dove è rinchiuso dal 2019. A permettere di inserirsi nella compagine di controllo territoriale è stata la decisione del governo federale che ha promosso misure facoltative per contenere il contagio. I figli di El Chapo ne hanno approfittato e dall'inizio dell'emergenza hanno ripreso a pattugliare le strade di Culiacàn, capitale dello Stato di Sinaloa. Chi non rispetta il coprifuoco dalle 10 di sera viene sequestrato per qualche giorno e torturato, per dare l'esempio. La sorella Alejandrina invece gira per Guadalajara e altre città distribuendo scatole di cartone con disegnate sopra la faccia del padre che contengono cibo, disinfettanti e mascherine.
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