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Coronavirus, addio a David Greenfield degli Stranglers

Il tastierista della storica band aveva scoperto di essere positivo mentre si trovava ricoverato in ospedale per problemi cardiaci

Tgcom24

Il coronavirus si è portato via anche Dave Greenfield, tastierista degli Stranglers, gruppo britannico che ha firmato hit come "Golden Brown" e "Always the Sun". Aveva 71 anni e a seguito di un ricovero in ospedale per problemi cardiaci, è risultato positivo al Covid-19, "ma purtroppo ha perso la sua battaglia", scrivono gli altri membri della band annunciando la scomparsa del loro compagno: grazie al suo strumento aveva da sempre segnato il suono caratteristico del quartetto, dagli inizi punk fino ad oggi (erano stati in tour in Italia ancora durante lo scorso autunno).

Sui profili social gli Stranglers hanno scritto: “Dave è sempre stato presente nel gruppo dal 1975, e il modo fantastico con cui suonava le tastiere è noto in tutto il mondo da 45 anni. Dave era una persona amabile, amichevole ed eccentrica, e aveva sempre tempo per parlare". E hanno omaggiato il collega decantandone le lodi: “Abbiamo perso un caro amico e un genio della musica. Per Dave la musica era una cosa del tutto naturale. Insieme abbiamo suonato in tutto il mondo senza sosta, ed era chiaro quanto fosse adorato da milioni di persone. Un grande talento, una perdita enorme, ci mancherà molto”.


Dave Greenfield era entrato a far parte degli Stranglers nel 1975, un anno dopo la fondazione del gruppo, nato dall'incontro tra Hugh Cornwell, Jet Black, Jean-Jacques Burnel e Hans Warmling (che sostituirà). Apparsi sulle scene con la primissima ondata punk del 1976, la band ne cavalcò da subito l'onda, distinguendos, per capacità tecniche fuori dal comune rispetto ai colleghi. La line-up è particolare per una punk-band proprio per la presenza di hammond e synth di Dave. Sarcastica, irriverente, irrequieta (storiacce varie tra risse, droga e qualche nottata in gattabuia alle spalle), e insofferente a qualsiasi genere di regola imposta dall’esterno, come dimostrano ampiamente i 17 dischi (oltre ai live), la formazione britannica ha attraversato territori new wave, goth rock, post punk, senza mai perdere quell’attitudine iniziale.

La band aveva annunciato ad inizio anno il tour di addio, posticipato poi proprio a causa dell’emergenza sanitaria mondiale in corso. L'ultima serie di concerti li avrebbe esibirsi in una serie di concerti in Australia, Zelanda, Inghilterra, Irlanda, Svizzera, Spagna, Belgio.

Coronavirus, a New York il monumento ai medici: l'opera di un artista italiano

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In ginocchio, in tuta bianca e con le mani alzate al cielo. E' in questa posizione che l'artista italiano Sergio Furnari ha realizzato il suo grazie a medici e operatori sanitari impegnati in prima linea nella lotta globale al coronavirus. La statua è stata collocata a Times Square, nel cuore di New York. "Eroi e leggende nascono e muoiono, gli angeli sono sempre esistiti, respirare l'universo e Dio sulle nostre ginocchia è una medicina che consiglio vivamente", ha scritto lo scultore accompagnando sulle sue pagine social l'immagine dell'opera intitolata "Covid Hero Monument"

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