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Dl Aprile, bozza: cassa integrazione fino al 31 ottobre, reddito d'emergenza e stop ai licenziamenti per 3 mesi

Aiuti alle famiglie in difficoltà, detrazione fiscale per i centri estivi e bonus per la baby sitter: il pacchetto di 44 norme arriverà sul tavolo del Cdm entro la metà della prossima settimana

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La cassa integrazione sarà prorogata per 18 settimane, fino al 31 ottobre, secondo la bozza del decreto legge Aprile. Nel testo prevista poi la misura del reddito d'emergenza da 800 euro per le famiglie in difficoltà, che potranno contare sul sostegno almeno per tre mesi, mentre sono previsti altri 15 giorni di congedi speciali e il bonus baby sitter sale fino 1 .200 euro.  

Il pacchetto, che dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri entro metà settimana, comprende 44 norme per il sostegno ai redditi e per la protezione del lavoro. Si va dal rinnovo delle misure già previste con il Cura Italia, come Cig e cassa in deroga, all'introduzione del nuovo Rem, il Reddito di emergenza. Confermato lo stop per altri tre mesi ai licenziamenti. 

Cig fino a fine ottobre - Secondo la bozza che circola, "i datori di lavoro che nell'anno 202 sospendono o riducono l'attività lavorativa per eventi riconducibili all'emergenza epidemiologica da Covid-19 possono presentare domanda di concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale o di accesso all'assegno ordinario con causale 'emergenza Covid-19' per una durata massima di 18 settimane, per periodi decorrenti dal 23 febbraio 2020 al 31 ottobre 2020". 

Il trattamento di cassa integrazione salariale operai agricoli, continua il testo, "richiesto per eventi riconducibili all'emergenza, è concesso in deroga ai limiti di fruizione riferiti al singolo lavoratore e di anzianità d'impiego e i periodi di trattamento sono concessi per un periodo massimo di 120 giorni dal 23 febbraio al 31 dicembre e sono neutralizzati ai fini delle successive richieste. Per assicurare la celerità delle autorizzazioni, le integrazioni salariali sono concesse dall'Inps territorialmente competente". 

Reddito d'emergenza fino a 800 euro - Da maggio viene poi istituito il Reddito di emergenza "quale misura di sostegno al reddito per i nuclei familiari" per l'emergenza Covid-10, dice ancora la bozza. Le domande possono essere presentate entro il termine del mese di luglio 2020 e l'importo è "fino a un massimo non superiore a 800 euro mensili". Il contributo viene "erogato per tre mensilità a decorrere dal mese in cui è stata presentata la domanda". Viene riconosciuto alle famiglie con residenza in Italia, un valore del reddito inferiore a una soglia pari all'ammontare del beneficio, un valore del patrimonio mobiliare inferiore a 10mila euro (+5mila euro per ogni componente successivo al primo e comunque entro i 20mila euro), un valore dell'Isee inferiore ai 15mila euro. 

Detrazioni fino a 300 euro per i centri estivi - Prevista una detrazione fiscale fino a 300 euro per i centri estivi dei figli fino a 16 anni: lo sconto vale per le spese sostenute nel 2020 dalle famiglie con redditi fino a 36mila euro e se ne può usufruire per la parte di spese non coperte da "eventuali altri contributi pubblici". 

Il bonus baby sitter sale a 1.200 euro - Passa da 600 a 1.200 euro il bonus baby sitter, che viene esteso anche all'iscrizione ai servizi integrativi per l'infanzia, ai servizi socio-educativi territoriali, ai centri con funzione educativa e ricerativa e ai servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia. 

Stop ai licenziamenti per altri tre mesi - Lo stop  ai licenziamenti, dai 60 giorni previsti dal decreto del 17 marzo, viene portato a cinque mesi. "Il datore di lavoro - si legge - che, indipendentemente dal numero dei dipendenti, tra il 23 febbraio e il 17 marzo, abbia proceduto al recesso del contratto di lavoro per giustificato motivo oggettivo" può "revocare in ogni tempo il recesso purché contestualmente faccia richiesta del trattamento di cassa integrazione salariale in deroga" dalla data in cui abbia avuto efficacia il licenziamento. "In tal caso, il rapporto di lavoro si intende ripristinato senza soluzione di continuità, senza oneri né sanzioni per il datore di lavoro". 

Fino a mille euro di indennità ai liberi professionisti - Viene erogata anche ad aprile l'indennità di 600 euro ai liberi professionisti titolari di partita Iva e a titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa con una riduzione di almeno il 33% del reddito del secondo bimestre 2020, con un contributo a maggio fino a mille euro. 

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