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Fase 2, estetisti e parrucchieri furiosi: Riaprire a giugno equivale a fallire

L'allarme di Confartigianato: sono a rischio ben 49mila posti di lavoro. Tra mancati ricavi e concorrenza degli abusivi, il settore perderà il 18% del fatturato annuo

Fermo da inizio marzo, il settore della cura alla persona è in ginocchio. In particolare estetisti e parrucchieri protestano contro la decisione del governo di mantenere la chiusura di queste attività commerciali anche nella fase 2 che partirà dal 4 maggio. Per loro si prospetta una riapertura il primo giugno ma forse potrebbe essere troppo tardi.

Tra parrucchieri ed estetiste, costretti a rimanere chiusi fino all'inizio di giugno, sono a rischio ben 49mila posti di lavoro, lancia l'allarme Confartigianato secondo cui l'effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura e della concorrenza sleale degli abusivi nei mesi di marzo, aprile e maggio causerà alle imprese di acconciatura e di estetica una perdita economica di 1.078 milioni di euro, il 18,1% del fatturato annuo.

Non si capacita della decisione del Governo il segretario generale dell'associazione, Cesare Fumagalli, che ricorda come le imprese del settore abbiano presentato tempestive proposte dettagliate su come tornare a svolgere le loro attività osservando scrupolosamente le indicazioni delle autorità sanitarie su distanziamento, dispositivi di protezione individuale, pulizia, sanificazione. Proposte "penalizzanti ma necessarie" alle quali però, lamenta ancora, "non abbiamo ricevuto alcuna risposta".

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