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Bergamo, Papa Francesco telefona al ragazzo che gli aveva scritto una lettera

Il 18enne, diversamente abile, di Caravaggio, aveva scritto al Pontefice per chiedergli perché durante la messa invitasse a scambiarsi un segno di pace quando non ci si può toccare

Ansa

Una telefonata davvero particolare quella ricevuta da Maria Teresa Baruffi, impiegata di Caravaggio, nella Bergamasca. A chiamare è stato Papa Francesco, che voleva parlare con il figlio della donna, Andrea. Il ragazzo, diversamente abile, aveva scritto al Papa chiedendogli perché dicesse di scambiarsi un segno di pace durante la messa quando in questo periodo non ci si può toccare. Il Papa ha promesso che manderà ad Andrea una papalina. 

La telefonata è arrivata mentre la mamma del 18enne era in fila al supermercato: "Ho subito riconosciuto la voce", ha raccontato la donna a "L'eco di Bergamo", spiegando di essersi immediatamente ricordata della citazione fatta dal Pontefice, durante la messa trasmessa in streaming, della lettera scritta dal figlio. "Ho spiegato al Pontefice dove mi trovavo, scusandomi del fatto che Andrea non fosse con me in quel momento. Lui mi ha risposto che non c'erano problemi e che mi avrebbe richiamato. Così, ho fatto la spesa in fretta e furia, sono tornata a casa ed ho raccontato della telefonata a tutta la famiglia. Alle 12:15 è squillato il telefono: era di nuovo Papa Francesco".

Nel corso della telefonata Bergoglio ha quindi spiegato al 18enne come, nonostante l'invito resti quello a scambiarsi un segno di pace, non ci si stringa effettivamente le mani, ma ci si limiti a un segno con il capo. Infine gli ha promesso l'invio di una papalina, essendo Andrea un amante di abiti e accessori ecclesiastici.

La lettera a Papa Francesco "Ieri - aveva raccontato il Papa durante la messa mattutina nercoledì - ho ricevuto una lettera di un ragazzo da Caravaggio. Si chiama Andrea. E mi raccontava cose sue: le lettere dei ragazzi, dei bambini sono bellissime, per la concretezza. E mi diceva che aveva sentito la messa per televisione e che doveva 'rimproverarmi' una cosa: che io dico 'La pace sia con voi', 'e tu non puoi dire questo perché con la pandemia noi non possiamo toccarci'".  "Non vede - aveva quindi spiegato - che voi (qui in chiesa) fate così con la testa e non vi toccate".

Pasqua, il silenzio e la benedizione "Urbi et Orbi" del Papa

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Durante la messa solenne nella Basilica di San Pietro, vista l'emergenza sanitaria in atto, il Pontefice ha deciso di non pronunciare l'omelia, sostituendola con un momento di silenzio. Poi il messaggio "Urbi et Orbi" di Pasqua.  

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