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Ue, Michel: “Sì al fondo per la ripresa. Abbiamo bisogno di un piano Marshall per l’Europa”

Il presidente del Consiglio Europeo a News Mediaset “Il Mes non avrà condizioni pesanti non vogliamo rendere ancora più difficile la situazione all'Italia così duramente colpita dal Coronavirus”

Presidente Charles Michel, dopo l’ultimo Consiglio Europeo possiamo dire che c’è stato un accordo tra i paesi UE o prevalgono le distanze ?
Abbiamo concluso un importante accordo e cioè che c’è bisogno di un piano Marshall per l’Unione europea. Andremo a lavorare sul budget dei prossimi anni, a implementarlo perché siamo di fronte a una crisi senza precedenti  e lavoreremo a un fondo di rilancio, ispirato da un principio di solidarietà  per far rilanciare l’Europa.
 

Parliamo di questo fondo di rilancio. L’Italia ha chiesto “urgenza” per realizzare il Recovery fund ma i paesi del nord Europa sembrano avere idee diverse a riguardo. C’è d’altronde uno scontro tra chi vuole i trasferimenti a fondo perduto e chi i prestiti, ci sono delle differenze di vedute
La storia dell’unione europea è dinamica, i paesi hanno le loro opinioni  ma poi c’è spazio per la negoziazione , il valore aggiunto dell’Europa è di cercare un compromesso ma non al ribasso. Un compromesso che permetta ad affrontare le sfide questa è la sfida di questa generazione. Non abbiamo mai affrontato uno choc di questo tipo  ma c’è una volontà comune a mantenere un ritmo sostenuto e a mobilitare risorse in modo oggettivo, razionale, pertinente, lavorare velocemente ma senza precipitosità.  
 
 
L’Italia è il paese che ha avuto più vittime inizialmente per il Corona Virus e quello che sta soffrendo  di più la crisi economica. Ci sarà qualche risorsa in più per paesi come il nostro o la Francia o la Spagna
La decisione che è stata presa per fare fronte a questa epidemia, la strategia comune è di aumentare la solidarietà ed effettivamente dare più supporto alle regioni più colpite come è stato nel caso dell’Italia. Sono convinto che dobbiamo lavorare velocemente ma non in modo precipitoso perché dobbiamo analizzare le differenze nel settore economico. 
In Europa c’è un’ecosistema dove le imprese lavorano insieme.  C’è un mercato unico e velocemente la Commissione Europea dovrà fare delle proposte molto precise sul montante di quanto avremo bisogno , di come finanziare la strategia di rilancio e su come prendere le decisioni. Siamo certi che i soldi che mobiliteremo là dove necessario là dove indispensabili.
 
Crede che ci sarà un nuovo accordo entro l’estate? 
Il budget europeo si basa sulla distribuzione di sovvenzioni in un quadro trasparente stabile solido per il progetto europeo e d’altronde non possiamo nasconderci che c’è un dibattito aperto sulle modalità di erogare il denaro . Capisco che ci siano preoccupazioni perché ci sono paesi che già prima della crisi erano indebitati rispetto agli altri e bisogna dare la possibilità di rilanciarsi senza aumentare il debito. Non parlo solo di Italia, la solidarietà serve a tutti per far funzionare il mercato unico interno in 27 paesi, bisogna dare una mano a questi paesi  in modo duraturo , è questo il dibattito fondamentale che ha avuto luogo ed è per questo che sono determinato a incoraggiare gli stati membri ad avvicinare i punti di vista ed evitare lo scontro, le incomprensioni perché questa è la prima condizione per decidere insieme. Sulle modalità di questa solidarietà è ancora necessario un dibattito.
 
Ci sono molte discussioni sul Mes. E’ davvero cambiato rispetto al vecchio Salvastati?
Le decisioni prese sul Mes sono importanti perché mostrano la solidarietà dell’Unione Europea. So bene che si sono delle discussioni sulle modalità di attivazione, ma lo ripeto non ci sono condizionalità pesanti, non ci sono richieste per rendere ancora più difficile la situazione in Italia dopo aver affrontato il corona virus. La nostra volontà è di dare uno strumento flessibile ma anche rapido per rendere disponibile questo meccanismo non più tardi del primo giugno. 
Abbiamo anche deciso di sospendere le regole del patto di stabilità, sull’indebitamento per consentire ai paesi membri di avere le mani libere per questa sfida e prendere rapidamente le decisioni necessarie . E’ importante essere chiari sul finanziamento per i prossimi 7 anni dal mese 2021 senza aspettare il gennaio 2021 ma stiamo lavorando con la commissione per prendere decisioni già per i prossimi mesi senza attendere il mese di gennaio 2021.


In Italia però aumenta l’Euroscetticismo. Addirittura un  recente sondaggio parla di più fiducia nella Cina o nella Russia
Capsico che le immagini degli aerei cinesi e russi in questo momento in cui l’Europa non riusciva a produrre materiale medico a sufficienza  sono immagini che hanno avuto impatto per il popolo Italiano. IO chiedo a tutti gli europei di considerare per i valori del progetto europeo: la libertà. La democrazia, lo stato di diritto, sono garantiti da questo progetto europeo e dobbiamo preservarlo. L’unione europea è una grande potenza economica . L’Europa non è stata rapida nel venire in sostegno all’Italia, l’Italia è stato uno dei primi paesi a essere colpita. Gli altri paesi lo hanno capito dopo e hanno preso delle decisioni anche ispirandosi all’esperienza dolorosa degli italiani Spero che al di là del momento difficile, spero che si riescano a serrare le fila e gli italiani vedano in questa strategia un modo di ritrovare la solidarietà
 
 
Crede che la Cina sia una minaccia per l’Europa?
La Cina deve chiarire come questa pandemia si è propagata dal loro paese causando una crisi mondiale. Le autorità cinesi devono essere trasparenti, chiarire ogni dubbio perché non è stata tempestiva nel lanciare l’allerta nelle prime fasi. 
 
Credo che la crisi del Covid finirà col vaccino?
Abbiamo progressivamente aumentato le misure di restrizione. Ora dobbiamo avere una nuova attitudine, un nuovo stile di vita in attesa di questo vaccino.
Dobbiamo rispettar le distanze sociali, le barriere, l’igiene, nuove pratiche nel commercio e trasporti, una disciplina di responsabilità. Nel frattempo dobbiamo mobilitare dei mezzi per sostenere i ricercatori  per il vaccino e le terapia. Tra pochi giorni l’Europa lancerà una videoconferenza per mobilitare tutti i paesi del mondo ad accelerare sul vaccino e condividerlo in Europa e nel mondo.
 
Non pensa quindi che il Covid sia la fine dell’Europa?
No, penso che ogni momento di crisi porta dei drammi, penso all’Italia o altri paesi d’Europa dove le persone si sono viste toccate nella dignità, negli affetti, amici e genitori morti, penso agli infermieri ai poliziotti che mantengono la sicurezza in un momento difficile. Penso però che sia proprio questo il  momento per porsi delle domande  e prendere delle decisioni e se insieme prendiamo le giuste decisioni l’Europa sarà più forte dopo questa crisi.
E’ una crisi dell’umanità ma l’obiettivo fondamentale dell’Europa è di rispettare la libertà e la dignità personale in questi momenti .
 
 
Crede quindi che dopo questa crisi l’Europa sarà più forte?
Dipende dagli europei il destino è nelle nostre mani dobbiamo dimostrare solidarietà, la priorità è la dignità delle persone. Se riusciremo prendere le decisioni giuste,  l’Europa sarà più forte.  
Leonardo Panetta

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