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Alfa Romeo, sul web la storia del mito che compie 110 anni

La storia inizia col francese che voleva produrre auto in Italia, poi arrivarono il cavaliere che amava il Portello e un geometra piacentino…

La 24 HP agli albori dei 110 anni di vita

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Il prossimo 24 giugno Alfa Romeo compie 110 anni. La ricorrenza avrebbe meritato un calendario di eventi in grande stile, se non fosse intervenuto il maledetto virus, ma tantʼè… La situazione impone di trovare nuove opportunità e così in Alfa Romeo si sono ingegnati con altre, valide forme di celebrazioni. Ripercorrendone ad esempio la strana storia del fatto che Alfa Romeo sia nata il 24 giugno 1910, ma la sua prima vettura ‒ la 24 HP ‒ esordì il primo gennaio del 1909.

Oh bella!”, direte voi. Nasce prima il prodotto e poi la marca che la produce. Ma non è tutto, perché il nome Alfa Romeo spuntò fuori soltanto il 2 dicembre 1915, dopo che lʼingegner Nicola Romeo ebbe rilevato gli impianti del Portello a Milano, fondendo il suo cognome con quello dellʼAnonima Lombarda Fabbrica Automobili (A.L.F.A.) nata appunto il 24 giugno 1910. Forse però è meglio andare con ordine, partendo dallʼiniziò e dal francese Pierre Alexandre Darracq, che produceva biciclette a Bordeaux ma si innamorò delle automobili. Iniziò a produrle in Francia e poi aprì succursali a Londra e nel 1906 a Napoli.

Darracq voleva produrre auto in Italia, ma le difficoltà logistiche lo convinsero a trasferirsi da Napoli a Milano, al 95 di strada del Portello. Da noi però il mercato auto non decollava e così nel 1909 il francese vendette la società al cavalier Ugo Stella, il suo amministratore delegato, che con l’aiuto di alcuni finanzieri lombardi e la garanzia della Banca Agricola Milanese rimise in sesto lo stabilimento del Portello, riassumendo gli oltre 200 operai. Stella aveva un asso nella manica: Giuseppe Merosi, un geometra piacentino che amava progettare automobili. E come tutti i giovani le immaginava veloci, sportive, di lusso, non le utilitarie che produceva Darracq.

Nel giro di pochi mesi Merosi sfornò prima la 24 HP e poi la 12 HP. La prima montava un motore 4 cilindri 4.0 di cilindrata con 42 CV di potenza e aveva la trasmissione a cardano unico sulle ruote posteriori. Andava fino a 100 km/h e per lʼepoca era un missile! Per giunta molto elegante, riservata a pochi ma che faceva sognare tutti. Con la 24 HP Corsa del 1911, A.L.F.A. entrò poi anche nel giro delle corse automobilistiche. Nel 1913 Merosi progettò la 40/60 HP, che con le sue innovative soluzioni aerodinamiche raggiungeva la velocità di 139 km orari!

Ma la storia vive di cortocircuiti e allʼimprovviso scoppiano crisi che fermano tutto. Oggi lo sappiamo bene anche noi con la pandemia in corso, nel 1914 la crisi prese il nome di “Grande Guerra” e lʼautomobile divenne un bene secondario. Gli impianti del Portello furono comprati da Nicola Romeo, che li convertì nella produzione di munizioni e motori aeronautici, aggiungendo inoltre una nuova fonderia. Gli scopi militari permisero però di far salire i dipendenti a 1.200. Finita la guerra il nuovo marchio Alfa Romeo riprese a costruire autoveicoli e i primi modelli furono la 20-30 HP e la derivata ES Sport.

Il vero capolavoro debuttò nel novembre del 1921 al Salone di Londra: la Alfa Romeo RL, uscita sempre dalla matita di Merosi. Motore 6 cilindri ma cilindrata abbassata a 3 litri e 56 CV di potenza, raggiungeva i 110 km/h. Nel 1923 derivarono da questa due versioni Corsa alleggerite a 980 kg, concepite per correre alla Targa Florio. La vinsero! Tutto questo è oggi raccontato in “Storie Alfa Romeo”, una collana web dedicata agli appassionati di automobili e non solo, perché nei 110 anni di storia della Casa del Biscione si attraversano gli eventi storici, i costumi, la società del secolo dellʼautomobile.

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