Quasi la metà delle vittime del coronavirus in Europa erano residenti in case di cura. Lo ha detto il direttore regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità Europa, Hans Kluge, in una conferenza stampa. "Il quadro su queste strutture è profondamente preoccupante", ha sottolineato.
Kluge ha poi spiegato la strategia da mettere in campo per proteggere gli ospiti di queste strutture: "Isolare tutti i casi, creare delle zone o degli spazi separati per chi contrae il Covid-19 anche prima che venga registrato il primo caso e assicurarsi che i pazienti possano essere curati e dimessi in maniera sicura".
"Queste misure - ha aggiunto -, insieme alla fornitura di protezioni sanitarie per gli operatori e a una formazione per le cure, aiuteranno a ridurre la diffusione del virus e consentiranno l'apertura di queste strutture ai visitatori". Inoltre, ha sottolineato il direttore regionale dell'Oms, "da adesso in poi, un sistema di cure sostenibile, forte, di qualità e con risorse, che mette al primo posto la dignità e i bisogni delle persone sarà il nostro standard aureo".
Il direttore regionale ha poi concluso che "dobbiamo garantire che i servizi nelle strutture di lunga degenza siano sicuri e di aiuto, c'è bisogno di un immediato e urgente ripensamento della gestione di queste strutture oggi e per i mesi futuri". Secondo Kluge, infatti, il "modo in cui queste strutture di cura sono gestite e come i residenti ricevono le cure, offrono la strada per la diffusione del virus".