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Coronavirus, in estate via ai test del vaccino sull'uomo in Italia

Al lavoro un consorzio europeo costituito da tre aziende biotech: "La sfida sarà anche garantire la produzione di milioni di dosi a tempo record"

Ansa

Si lavora per dare il via in Italia durante l'estate alla sperimentazione clinica sull'uomo di un vaccino anti Covid-19. Lo ha reso noto il consorzio europeo costituito tra le aziende ReiThera di Pomezia (Roma), Leukocare di Monaco e Univercells di Bruxelles. "ReiThera sta svolgendo le attività preparatorie per iniziare i test - scrive il consorzio in una nota -. La produzione su larga scala verrà avviata subito dopo". 

La ReiThera di Pomezia (Roma), la Leukocare di Monaco e la Univercells di Bruxelles "hanno deciso di unire gli sforzi nella lotta contro questa devastante pandemia mettendo in comune le rispettive competenze al fine di accelerare lo sviluppo rapido di un vaccino basato su di una singola dose".

Alla sfida di riuscire a sviluppare un vaccino sicuro e protettivo, rilevano le tre aziende biotech, "si aggiunge l'importante necessità di garantire la produzione di milioni di dosi a tempo record".

Per raggiungere l'obiettivo di "uno sviluppo efficiente e ultra-rapido del vaccino" hanno quindi deciso di unire le forze, mettendo insieme le competenze di ReiThera nella generazione e lo sviluppo di vaccini basati su vettori di adenovirus, quella di Leukocare nella formulazione di vaccini basati su vettori virali al fine di garantirne la stabilità a lungo termine, e di Univercells nella manifattura su larga scala di vettori virali utilizzando tecnologie innovative.

In parallelo allo sviluppo clinico, il consorzio intende sviluppare una formulazione del vaccino che permetta di stabilizzarlo per lunghi periodi e ne faciliti quindi la distribuzione; intende inoltre mettere a punto una tecnologia di produzione innovativa per consentire alla produzione di passare in tempi rapidi da decine di migliaia ai milioni di dosi.

Milano e la fase 2, i mezzi pubblici si preparano alla "rivoluzione"

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Accesso controllato e limitato alle stazioni della metropolitana, cerchi sui pavimenti di tram e bus per mantenere le distanze di sicurezza tra i passeggeri,  sedili alternati sui treni regionali e un maggiore utilizzo dello sharing di motorini e biciclette elettriche in città. Milano prova a ridisegnare il servizio di trasporto pubblico ai tempi del coronavirus per permettere ai cittadini di spostarsi in modo sicuro e senza creare assembramenti in quella che sarà la fase 2, quella della ripartenza. E ovviamente mascherine e distanziamento per tutti.

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