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Volkswagen converte Zwickau allʼauto elettrica

Riaprono le fabbriche in Germania, sʼinizia col sito in Sassonia

Lʼesordio con Volkswagen ID.3

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Volkswagen apre le danze della riapertura dellʼindustria dellʼauto a seguito del fermo da coronavirus. Questa settimana si torna al lavoro nello stabilimento tedesco di Zwickau, dovʼè prodotta lʼelettrica ID.3, e in quello di Bratislava in Slovacchia, dove si producono i Suv di alta gamma Audi, Porsche e il Touareg della stessa Volkswagen.

Lʼemergenza Covid-19 non è certo conclusa, né in Germania né negli altri Paesi dove il più grande gruppo automobilistico del mondo ha i suoi impianti, ma svoltare sembra la parola dʼordine a Wolfsburg. Così la settimana prossima apriranno gradualmente altri siti produttivi in Germania e in Portogallo, Spagna, Russia e Stati Uniti, mentre a maggio si riparte in Sudafrica, Argentina, Brasile e Messico. Nel frattempo il compito di battistrada spetta a Zwickau, la “fabbrica del futuro” dicono in Volkswagen, perché completamente riconvertita alla produzione di veicoli elettrici e interamente collegata in rete.

Lʼemergenza sanitaria ha soltanto sospeso per qualche giorno le ambizioni che il gruppo tedesco ha riposto nel suo stabilimento di Zwickau, in Sassonia, a unʼora da Dresda e prossima al confine con la Repubblica Ceca. Qui si costruivano vetture con motori termici convenzionali, ma la conversione è stata a U e dallo scorso novembre è iniziato lʼassemblaggio della ID.3. La compatta al 100% elettrica è costruita sul pianale MEB per veicoli elettrici ed è soltanto la prima di 6 modelli elettricie che saranno prodotti nel sito al ritmo di 330 mila unità annue. Già in cantiere cʼè il Suv Volkswagen ID.4 e poi ci sarà spazio anche per gli altri marchi del colosso tedesco.

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