tra errori e casi limite

Coronavirus, quando le sanzioni diventano "ingiuste" e anche la Bbc bacchetta l'Italia: "Inutile prova di forza"

Tra i multati per aver infranto le disposizioni sul lockdown spuntano anche i casi limite di cittadini vittime dell'eccessivo rigore delle forze dell'ordine. L'ansia da virus innesca una "caccia alle streghe" tra i cittadini: picchiato un uomo senza mascherina nel Padovano

Dall'inizio dell'epidemia all'incirca il 5% degli italiani è stato fermato, multato o denunciato per aver infranto gli ordini governativi di contenimento dell'epidemia da coronavirus. I cittadini che hanno trasgredito le regole sono stati in migliaia, ma da questi numeri stanno emergendo anche casi limite di cittadini che sono stati sanzionati ingiustamente, a volte per un eccesso di zelo delle forze dell'ordine.

Addirittura la Bbc rimprovera come a volte i nostri agenti e militari facciano uso di "un'inutile prova di forza", come nel caso della foto pubblicata sul sito d'informazione inglese (tratta da un video della polizia locale di Rimini), in cui si vede un cittadino prendere il sole da solo in una spiaggia di Rimini, accerchiato da poliziotti in moto e avvistato dai droni.

Anche la giornalista ed ex deputata Flavia Perina, sulla sua pagina Facebook, ha iniziato a pubblicare, puntualmente, storie di chi denuncia un trattamento di rigore non sempre corretto, o troppo severo, da parte delle forze dell'ordine. Nell'antologia dei casi raccolta dalla Perina c'è anche la multa che è stata comminata a una famiglia che stava portando la figlia per dei controlli post-trapianto in ospedale, nel Grossetano. Sanzione che è stata poi annullata con tanto di scuse della Prefettura.

Giugliano, medico di ritorno a casa dopo il turno notturno fermato e multato Un altro caso lo denuncia un medico di Giugliano, in Campania, "che frequenta il corso di formazione specifica in medicina generale". La donna racconta, inviando anche la foto del verbale, che "il 24 marzo mattina smonto da un turno di guardia medica". "Abito in aperta campagna dove nel raggio di 2 km non esiste nessuna abitazione se non la mia. Passa una volante, quella mattina sono senza documenti, non credono al fatto che io sia medico, oltre al verbale mi viene dato addirittura l'isolamento obbligatorio per 15 giorni. Risultato: perdo 5 turni di guardia medica e il pomeriggio non posso coprire un collega di medicina generale che si era ammalato", spiega. "Oltre ai turni di guardia medica quindi devo trovare pure un sostituto per il collega malato, perdendo ovviamente anche i soldi della sostituzione. Ero senza documenti perché stavo sotto casa, non a 1 km, non a 500 metri, la mia casa era lì, bastava aspettare 30 secondi che salissi sopra a prenderli", commenta.

Il dipendente dell'Ipercoop di Cesena multato mentre tornava a casa Sul social network della Perina spunta anche l'episodio riportato dal Corriere Romagna di un dipendente dell'Ipercoop di Cesena che "alle 18.30 del 4 aprile è stato fermato mentre tornava dal lavoro in bicicletta, ancora in divisa, percorrendo la ciclabile che porta a casa sua in via Bellaria". L'uomo, di 59 anni, "è stato fermato in quanto la ciclabile attraversa il Parco Novello, e il parco è vietato". Non sono servite le sue spiegazioni per scongiurare la multa. "Il parco non è transennato, pensavo si potesse", ha cercato di dire agli agenti che gli hanno comunque comminato una multa di 400 euro.

Lazio, multata mentre si reca nella farmacia più vicina a casa sua Un altro episodio di eccessivo rigore denunciato dall'ex deputata è quello di una signora, Roberta Filippini, che è stata fermata e multata dai carabinieri nella piazza di Pescia Romana dove era andata per recarsi nella farmacia più vicina a casa sua, che si trova a 5 chilometri di distanza, al confine del comune. Per i militari la donna avrebbe dovuto rispettare l'ordinanza secondo cui avrebbe dovuto recarsi invece a Capalbio Scalo, situato a 15 chilometri di distanza. A nulla sono valse le spiegazioni della donna a cui è stata comminata una multa di 280 euro.

Uomo senza mascherina aggredito da padre e figlio nel Padovano Lo stato di timore e di tensione che stiamo vivendo per via dell'emergenza coronavirus e delle conseguenti misure adottate purtroppo sta creando, anche, una "caccia alle streghe" tra cittadini. Nel Padovano qualche giorno fa un uomo senza mascherina, che stava facendo jogging con il cane, è stato aggredito da un padre e il figlio. L'uomo ha riportato fratture al naso e ed ecchimosi al volto. Al Mattino di Padova ha raccontato: "Stavo facendo una corsa in tenuta sportiva, avevo una felpa intorno al collo pronto ad alzarla sul viso se avessi incrociato qualcuno. In linea d’aria ero a un centinaio di metri da casa. Non c’era anima viva, ero solo con il mio cagnolino".